Sai, è strano. C’è un gran vociare intorno a noi.
Provo a tenere stretta la tua mano, mentre la folla cerca di separarci.
Però non ci riesco. Perdo la presa.
Perdo te.
È strano, sei stata importante.
Ma adesso sento di essere solo un fantasma.
La mia faccia è soltanto una delle tante in mezzo a questa gente.
I tuoi capelli…
… mentre corri verso il tuo treno.
Non ti accorgi di me. Non vuoi voltarti.
Resto lì impassibile, immobile. Sono vittima per l’ennesima volta del tuo volere.
Ti ho lasciata fare, hai fatto la tua mossa. E io ho perso di nuovo.
Mi spiace. Ti vedo andare via.
Capisco quanto poco ti sia interessato.
Mi rendo conto che tu sei sempre stata via.
Sali l’ultimo scalino.
E finalmente ti volti.
Hai le lacrime al volto.
Il treno sta per partire.
Vorrei che il tempo si fermasse.
Che tutti intorno a noi svanissero.
Vorrei che l’intero mondo si sgretolasse.
Che i marciapiedi saltassero.
Non ho paura di essere ferito dai detriti.
Non è un graffio sulla pelle a spaventarmi.
Sento soltanto i nostri cuori battere.
E improvvisamente l’orologio riprende il suo ticchettio.
Il treno incomincia la sua corsa.
E tu sei sempre più distante.
Il brusio si amplifica.
Ti rendi conto di ciò che hai perso solo quando vedi andarlo via.
Ti renderai conto di ciò che hai perso quando mi vedrai andare via.
Ormai è troppo tardi.
Eppure ti vorrò sempre bene.
©aMe
Andrea Magliano
è una storia ,una storia di dolore di distacco e di consapevolezza.. Sai Andrea il mondo dei treni affascina le persone… per questo restano impressi nella mente ric ordi legati a degli addii… sembra strano ma un autimobile fa cambiare idea… fa retromarcia a delle decisioni… ma un treno… solido nei suoi binari… non lo stacchi facilmente, non fa retromarcia… forse per molti addii ti da il tempo di riflettere nella sua corsa per pensare e magari scendere alla prossima stazione… chi lo sa… la mia è unìesperienza di vita quel mio poetare … lo vivo sai? da tre anni… Un saluto, un addio, e poi si affaccia il saluto e ancora arriva minaccioso e nefasto l’addio…. :o) Fato… il nostro bubblicare delle similitudini? eccchhissààà che accadrà allora.! cate. :o)
Ciao cate,
hai ragione. Il treno rende molto più l’idea di tanti altri mezzi di trasporto. Rende il gesto di per sé molto ineluttabile e ci lascia fortemente impotenti. Invidio la tua forza per la tua esperienza, ma è anche vero che forse ti fa apprezzare ogni singolo momento, ogni gesto, più di tante altre persone. A me personalmente piacciono spesso i piccoli gesti e anche un saluto, quando improvviso o quando a tempo riesce a essere un’onda travolgente 🙂
Chi sa il prossimo passo o come dici tu la prossima similitudine, il potere dell’empatia forse!
Un grande saluto!
Andrea
Non capire il linguaggio del destino… ascoltalo, vivilo e basta…io penso che ascoltare confonda ma ognuno vive come meglio è capace la propria esistenza… Bella la Sicilia, caotica folcloristica, gioviale e l’umana Palermo… la città porto dei Fenici… Piazza Pretoria con il Palazzo di Città e con la fontana cinquecentesca, le normanne Chiese della Martorana e di S. Cataldo e la Chiesa Barocca di S. Giuseppe. Corso Vittorio Emanuele verso monte e trovi la Cattedrale. Verso mare il Palazzo Reale .. il Mercato Ucceria… a parte stare sempre attento…. le carnezzerie (macellai) sono per i marciapiedi e i venditori di pane e panelle e di purpo bollito… e la misica,ovvero la milza fritta … accidenti nonostante sia siciliana di sangue.. quell’ isola la adoro ma non riuscirei a viverci… in realtà non ho ancora visualizzato la mia Terra di nessuno… Non andare sa Mec che ti sbrano! va in un postaccio sul porto e mangia le sarde alla beccafico e la pasta con le sarde in bianco!oddio!!! mangia tante olive! sono buonissime e passeggia con i coppi di semenza.e ceci… A presto!!! e torna arricchito di ogni angolo… Se ci riesci va a Sciacca… se sei automunito… uno dei mari piu’ belli euno dei carnevali piu’ belli d’Italia… i carri e la gente soprattutto!!
guarda è stato tutto molto spontaneo e impulsivo, pensa che l’albergo l’ho prenotato ieri per dirti e il volo a metà gennaio. Comunque grazie mille anche per questa breve, ma interessantissima delucidazione sulla Sicilia e su Palermo, meglio di tante guide. Seguirò sicuramente i tuoi consigli 😉
Che bella…anche se questo tipo di distacco fa sentire ancora più soli con addosso un senso di impotenza incredibile.
La lontananza è brutta…
ciao
.marta
Grazie marta, purtroppo è vero la lontananza è una delle peggiori cose che si possano provare. Sia essa fisica, sia soltanto mentale. A volte però si è più distanti quando si è a pochi metri l’uno dall’altra…
Andrea
sono arrivata a te attraverso la mia amica Cate,oggi è giornata di addii mi sembra, complimenti per ciò che hai scritto ,mi hai emozionata…..Sara
Ciao Sara, piacere di conoscerti!
Sì è stata una giornata di addi quella di ieri, neanche a volerlo fare apposta. Grazie mille per i complimenti, sei molto gentile!
Andrea
Ciao Andrea, grazie della tua visita al mio blog…ricambio per conoscerti. Questo post mi colpisce, le perdite sono una cosa che mi strugge molto sempre, le separazioni, le mancanze sono una corda che vibra dentro di me. Complimenti.
Ciao
Pan
Ciao Pan, ringrazio te per aver letto e commentato i miei articoli. E naturalmente per i complimenti. Il tema è per me molto sentito, perché alla fine nel corso degli anni perdiamo tante persone per mille motivi. Di alcune che non ci interessa granché, di altre invece ci segnano dentro. Come se portassero via una parte di noi o come se ci mancasse qualcuno che ci completi.
Un grande saluto
Andrea
E’ vero… mi è capitata la stessa cosa, ma chi si è reso conto di ciò che ha perso è stato lui… Per il resto… mi sento proprio come te in tutta la poesia. Le partenze, i treni che vanno senza poterli fermare… Ma ora capisco che non è a quelli che dobbiamo guardare, bensì a quelli che vengono e che stazionano: solo così riusciremo a non perderli…
Un abbraccione 🙂
Ciao Lucia, grazie per questo commento 🙂
Premetto una cosa: l’episodio o estendo a tante tipologie di relazioni. IMi fa sempre rabbia come certe persone diano troppe cose per scontato, compreso l’affetto. E noi possiamo soffrire ora, non molto nel domani. Non si può dire lo stesso per l’altro, come appunto il lui di cui parli che avrà capito a sue spese lo sbaglio. Lasciamoli andare quei treni e prestiamo attenzione alle cose più importanti e meritevoli, quelli in arrivo e arrivati con il loro carico prezioso. Prezioso il tuo punto di vista 🙂
Un abbraccione anche a te 🙂
L’avevo capito che fosse esteso anche ad altro… ed è giusto, perché credo che ogni rapporto, in effetti, nasca dalla stessa radice… 🙂
Un abbraccio
Concordo, ogni relazione la si costruisce pur sempre in due… 🙂 Ma dimmi un po’, sei tu quella seduta vicino a me sulla panchina sul binario? 😛
Un abbraccio 🙂
😛 Credo si sì 😛
Un abbraccio
ahah Andiamo a prenderci una granita intanto, offro io! 😛
Oooook 😛
🙂
😉