Piccola premessa. O meglio piccole premesse prima di iniziare. Innanzitutto mi sono accorto che una pagina pubblicata diventa vecchia nell’arco di due/tre giorni. Il che vuol dire che ci sarà una misera percentuale di persone che andrà a riscoprire quel vecchio contenuto. Inoltre, non ho un riquadro degli update dei vecchi articoli. Tutto ciò per informarvi che la Disney ha ufficialmente pubblicato sul proprio canale il cortometraggio Paperman, che dunque ho incorporato nel mio precedente articolo. Vi consiglio di farci un salto non tanto per il mio testo, quanto per il corto che è a dir poco affascinante e poetico e sono certo vi colpirà al cuore. L’altra premessa è che in questi giorni ho seriamente pensato a quale articolo proporvi. Ieri sera ho impiegato ben quattro ore per scriverne uno. Lunghissimo, l’ho corretto, riletto, ero pronto per pubblicarlo. Eppure no. Non l’ho fatto e al momento non lo farò. È un po’ troppo personale. In questi giorni sono un po’ sotto stress e arrabbiato. Indi per cui, ecco un post alternativo. Ecco di seguito la domanda più ovvia e banale che si pone in qualunque conversazione.
Ciao, come stai?
Disse il corvo.
È buona educazione domandare.
Così gli insegnò la mamma.
Si suol dire che domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Ma questa domanda non è lecita e la risposta non è cortesia.
È cortesia stare ad ascoltare la risposta.
O fingere almeno di esserne interessati.
Così pensava il corvo.
In verità, non è cortesia neanche ascoltare.
È solo un’opzione.
Per il corvo la cortesia è domandare.
Chi se ne frega della risposta.
Il corvo ha un disperato bisogno di parlare.
Parlare di sé e della sua vita.
Ciò che succede a te non è importante.
Non lo riguarda, dunque non c’è interesse.
Il corvo guarda, ma è come se non guardasse.
Davanti può avere un corvo, un merlo, un gabbiano.
Tanto non gli tange.
Io non sono quel corvo. Io odio quel corvo.
Io ti chiedo come stai, perché mi interesso.
Io spero che tu mi chieda come stai, perché ti interessa.
Perché è così che costruisco un rapporto.
A volte mi hai dimostrato di interessarti, anche senza chiedere come stai.
Io lo apprezzo e ti ringrazio. Il come stai è superfluo e superato.
Un buongiorno, un ciao, un commento, uno squillo.
C’è modo e modo di dimostrare un attaccamento.
Ogni rapporto è costruito da due parti.
Quando questa chimica si instaura, allora il rapporto vale tutto.
Sono pochi quelli con cui lo puoi instaurare.
Ma sono quei pochi che valgono.
Quelli non sono corvi.
Sono tesori.
Sono la ragione del mio stare bene.
Sono quelli a cui rispondo.
Ciao, come stai?
©aMe
Andrea Magliano
Se è un articolo molto personale puoi proteggerlo con la password e fornirla solo ad alcune persone o ad alcuni utenti
Ciao grazie per l’informazione. Ne terrò a mente. In verità, quando scrivo mi metto un po’ in gioco e diciamo anche a nudo. In quell’articolo ho scritto un po’ di cose che tuttavia adesso non voglio renderle pubbliche, ma che sono la chiave per comprendere un po’ il testo. Dunque ci sto ragionando, è lì in bozza. magari un domani lo pubblico lo stesso, magari resterà privato e basta.
La maggior parte dei miei post personali sono protetti, e io scrivo di tutto di più 🙂
Mi è capitato di capitare infatti in alcuni tuoi articoli protetti da password 😉 Mi fai venire in mente una riflessione però che ti vorrei chiedere più per curiosità. Perché scrivere su un blog pubblico per poi bloccare la visibilità ai più? Nel senso non preferiresti allora scriverlo su un diario privato? Te lo chiedo proprio perché mi sono posto questo interrogativo spesso e volentieri e spesso ho buttato tanti articoli perché non volevo renderli pubblici e alcune cose li scrivo in separata sede lontano da occhi indiscreti…
Perchè un diario è fatto di carta che puoi perdere o che non puoi travare più.
Stesso discorso per un diario fatto con word o con altri programmi di scrittura.
Un blog ti permette di essere ordinato e di non perdere nulla e in più è sul web quindi non lo perdi se ti va a fuoco la casa
Per puro rito scaramantico ho fatto le corna sull’ultima frase eheh Questi aspetti posso condividerli, tanto è vero che quel famoso articolo è depositato ancora su WordPress come bozza, perché non ho voluto cancellarlo, ma neanche pubblicarlo con visibilità ridotta. Farò un pensierino. Grazie per il tuo feedback, sei stato gentile
C’è corvo e corvo, io per esempio sono un corvo molto ben educato e dai modi gentili…
🙂 Siete i corvi migliori voi, quelli che bisogna tenere stretti e che bisogna trattare con più riguardo!
Andrea
Ps. ho scelto il corvo come animale nel testo per puro caso, pensavo a Poe, senza nessun altro motivo 😉
Ciao, come stai? 🙂
eheh 😉
caspita io che faccio tutto semplice e mi fido di tutti……..bel post…….
Grazie. Ma guarda, forse sono io che faccio tutto complesso e non riesco mai a fidarmi in toto. La verità è sempre nel mezzo del resto 😉 O forse ancora più semplicemente devo imparare ad affrontare la vita in maniera molto più zen…
Io, per esperienza personale, ho visto tantissimi tesori trasformarsi in corvi, come ho potuto constatare che certi corvi possono trasformarsi in tesori bellissimi..Basta avere fiducia no? 🙂
Anche la mia esperienza è così, tanti tesori ridottisi corvi e pochi corvi che si sono rivelatisi grandissimi tesori. Mi chiedo se basta solo avere fiducia però. Per me a volte è stata la fiducia, l’assenza di aspettative che ha reso tutto più sorprendente, la casualità. Qualunque sia quelli sono tesori molto preziosi! Grazie per il commento!
E già.. quando si entra in questi pensieri non se ne esce più? E chi sbaglia?… mistero umano…
Comunque riscordo che nella favola di Esopo il corvo era quello che non aveva di certo ceduto alla richiesta di far sentire la sua voce, facendosi cadere il formaggio dalla bocca! Gran furboni questi corvi……..
E’ già, il corvo è proprio un gran furbone. Forse un po’ affarista. Dovrebbe essere ogni tanto tutto come nei film o nei cartoni dove tutto è più semplice e chiaro, ma la vita è volutamente e a volte in modo affascinante tremendamente più complessa eheh 😉
oh si, ci sono tanti corvi che dicono così per dire, non interessandosi realmente a come stai. E’ brutto perchè poi sciorinano le loro preoccupazioni e e non ti stanno a sentire. Viva i preziosissimi tesori 😀
hola! intanto grazie per essere andato così indietro a rileggere 🙂 Assolutamente viva questi splendidi tesori, bisogna tenerli stretti stretti a volte! Per gli altri, dobbiamo trovare un modo per farli volare via! eheh
eh si hai visto che durano più di tre giorni i tuoi scritti? 😛 dovremmo mettere uno spaventapasseri!
eheh è vero! Così mi freghi e mi fai saltare la premessa 😉 Mi piace l’idea dello spaventapasseri! Magari poi scopriamo che è anche una persona squisita con cui chiacchierare ahah 🙂
al limite suggerisco 😛 è si perchè ci protegge dai pallosi ❤
ahahah la soluzione perfetta allora 😉