Santa è la funzione di WordPress di programmare l’uscita degli articoli. Quando leggerete, se mai leggerete, sarò a Palermo solo soletto ad affrontare nuove esperienze. Senza PC e solo con un cellulare. Ritengo sia l’occasione migliore, impossibilitato a rispondere e a gestire il blog. Quello che segue è forse il post più personale che ho scritto finora. Perché pubblicarlo? Ci ho pensato e riflettuto a lungo, per ben 72 ore – e non venite a dire che gli uomini non sanno fare due cose insieme! -, e mi sono detto che era necessario. È inutile, siamo tutti ottimi predicatori sulle vite altrui, ma razzoliamo molto male sulle nostre. Il cambiamento non deve partire da fuori, ma da dentro. Indi per cui è necessario scrivere – e perciò in parte liberarsi per conservarlo in altra forma – di paure e pregi che mi caratterizzano e hanno caratterizzato in questi mesi. Se il viaggio è una sorta di nuovo battesimo, allora la rinascita può partire solo dalla consapevolezza di ciò che è stato. Ecco perché questo post. Vi premetto però che non troverete il pin del bancomat, vista l’esiguità del mio conto!
Benvenuti al mio speed date. Ho 23 anni e adesso sorrido. Non so perché, ma francamente sono sereno. Perché vi scrivo? Per conquistare i vostri cuori! Non sono presuntuoso. È che quando divento nervoso, ansioso o spaventato, ricorro al sarcasmo come arma di difesa. È il mio scudo. Perché la gente non sempre ragiona sulla tua espressione. Vede che sorridi e allora sei felice, non sorridi e allora sei depresso. È una visione superficiale, ma è quella più diffusa. Io uso il sarcasmo per celare e per manifestare la mia modestissima intelligenza. Che poi si scrive con o senza i? Mmm.
Perché dovrei piacere? Beh, è una bella domanda. Intanto perché ho due bellissime fossette quando sorrido, seppure un po’ nascoste dalla barba. Perché ho una pessima voce, ma è modulabile, e sono incapace di pronunciare le s/st. Insomma faccio ridere! E poi, e questo è il motivo principale, perché imito perfettamente il verso della gallina, del cavallo e degli alieni di Signs, il film con Mel Gibson. Peccato che i rumoristi siano in pratica scomparsi, se no avrei fatto fortuna!
Mi piace ascoltare le persone e cercare di capire il loro segreto. Che cosa nascondono dietro la maschera? Non sono ipocrita. Fatemi vedere migliaia di persone, me ne staranno simpatiche poche, me ne piaceranno ancora meno. Ma alle persone a cui voglio bene cerco di dare il massimo e di donare tutto me stesso. Sono un tenerone, vorrei essere un amicone e sono anche un romanticone.
Le persone mi spaventano. Sono diverso dalla massa e cerco di non cadere nell’omologazione. Odio gli ipocriti e i falsi. Gli egoisti e i montati. Chi accetta senza porsi domande. Ho paura della superficialità. Rifiuto le regole che mi vengono imposte. Ragiono e se non le ritengo valide mi ribello. Sono un Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento.
A 14 anni mi ribellai al gruppo parrocchiale per via di alcune regole che sfaldarono l’unità interna. E per la falsità di tante persone di Chiesa. Fortunatamente non tutti. Da lì iniziò la mia crisi spirituale. Durante la scuola superiore, al terzo anno, eravamo in 15. Provai a conoscerli tutti quanti. A rendermi disponibile, ma non a vendermi. Stavo simpatico ai professori. Per tutto il quinquennio avevo la media più alta dell’istituto. Un giorno, quei miei compagni si coalizzarono contro di me e mi dissero che me ne dovevo andare perché a nessuno stavo simpatico, perché ero uno stronzo. Solo due mi difesero. Chi non prese posizione, mantenne l’indifferenza o la codardia ché il problema non li toccava e ché me la dovevo sbrigare da solo. Non caddi al ricatto, forse per stupidità, ma mi ritrovai ad affrontare la scuola superiore da solo. Certo con alcuni di quei compagni il rapporto si risolse dopo. Ma furono i miei professori ad aiutarmi a rimettermi in piedi.
Non fumo se non passivamente, nonostante abbia provato una volta una sigaretta e il narghilè. Non mi piacciono. Non bevo nonostante negli ultimi mesi abbia iniziato a bere una birra se si va fuori. Non mi sono mai ubriacato, né mi interessa, ma, per quel poco che ho capito, ho la sbornia allegra e iperattiva. L’alcol, così come il primo caffè di una giornata, mi porta una fortissima sonnolenza iniziale, per poi tenermi sveglio a oltranza. Non mi drogo e non ho mai provato droghe. Tuttavia sono dipendente. Se devo essere strano, lo sono fino in fondo. Dipendo da uno spray nasale, la Rinazina, con la quale ho maturato un rapporto di pura intossicazione stile Dr. House, che però non sopporto.
Sono alto un metro e settanta o giù di lì. Adoro l’inverno perché con gli scarponcini guadagno un altro po’ in altezza. Peccato che lo fanno anche gli altri! Peso sui 55 chili. Facevo un tempo sport, ero una frana. Fingo di fare palestra in casa quando ho un po’ di tempo. Il che vuol dire che devo mangiare tanti spinaci, ma non mi piace la pipa e dunque non funziona l’effetto Popeye.
Sono nato da star. Dopo 4 ore, venerdì 20 ottobre 1989. Sono un bilancino che chiamavano l’elefantino perché pesavo 4,6 chili. Non contento della mia stazza, sono nato stendendo il braccio cosicché mi sono lussato una spalla appena partorito e ho quasi ucciso mia madre.
Girerei tutto il mondo. Sogno due viaggi con il cuore. Trovassi le persone giuste mi piacerebbe affittare una macchina a New York e girare tutti gli USA, paesino per paesino, in macchina fino a L.A. e tornare indietro. Mi piacerebbe esplorare l’Australia in SUV, dormire nell’outback, abbracciare un koala e accarezzare un diavoletto della Tasmania. Non so sciare. Nuoto come un cagnolino avendo imparato da solo una volta gettandomi in piscina. L’istinto di sopravvivenza insegna! Trovassi le palle farei bunjee jumping e deltaplano.
Adoro i parchi divertimento tematizzati. Voglio diventare un regista e in generale un artista. Nella mia testa si sviluppano idee per film, serial, format tv, coreografie e un intero concerto, libri, mostre e attrazioni. Pensate che a 14 anni (2003) progettai un reality show a cartoni a misura di bambino, dopo un attento e ragionato studio. Ho scoperto che un’equipe di creativi canadesi concepì (2007) un’idea identica trasformandola nella serie A tutto reality.
Adoro follemente gli animali. Da piccolo pregavo di avere in porto non una barca, bensì una balenottera azzurra. Ogni volta che vedo La marcia dei pinguini mi iscrivo al WWF e a Greenpeace per andare a salvare tutti quei graziosi camerieri in frac. Ho pianto per la morte di ogni animale domestico che ho avuto, l’ultimo il mio gatto. 17 anni e mezzo insieme. E ancora adesso sono convinto che continui a dormire sul mio letto e spero ogni tanto di poterlo tenere in braccio.
Voglio ritenermi una persona seria. Odio i trastulli. So che non è bello quando la gente sfrutta i tuoi sentimenti. Ho sempre avuto amicizie femminili. Ne ho perse tante perché di tanto in tanto si innamoravano e io non le ricambiavo in quel senso. Nonostante abbia un pene, sono capace di ragionare anche con il cervello. Conclusione: ho perso grandi e importanti rapporti. E nuovamente mi sono ritrovato solo. Le amicizie maschili sono state altrettanto difficili. Vogliono tutti fingere di essere maschi alfa e, appena vedono un tuo talento che a loro dà fastidio, entrano in competizione. So quel che valgo e non ho bisogno di dimostrarlo. Sono critico verso gli altri, ipercritico verso me stesso. Fino ad annullarmi e ad autodistruggermi.
Sono presente su Youtube con alcuni video realizzati in un vecchio gruppo universitario. Non credo ci sia la benché minima indicazione del mio nome. Attraverso quel gruppo ho conosciuto e fatto delle interviste di 2 domande a Paolo Bonolis, Margherita Hack, James Redfield, Slavoj Zizek e altri. Sono finito in un trafiletto di mezza riga de La stampa con una frase che, snaturata dal suo contesto, fa molto boss della mafia. Sono approdato di spalle sulle reti nazionali per la bellezza di 2 secondi facendo una comparsa improvvisata (letteralmente) per uno spot. Insomma, si dice che ognuno di noi ha 15 minuti di celebrità. Io ho avuto ben 2 secondi! E in tutti i casi mi vergogno assolutamente.
Sono permaloso, strano, incostante e costante. Mi va bene tutto. Dico di no mille volte e poi rispondo sì. Cambio idea. Affronto le mie paure, perché ho imparato che le paure vanno affrontate. Puoi scappare da loro, ma ti verranno a cercare e ti perseguiteranno. Ho superato la fobia del buio, dei film horror, dei pupazzi da ventriloquo. Sto affrontando quella delle persone, del partire da solo. Quella di trasformare il mio sogno in realtà. Ho paura delle muffe. O meglio mi fanno schifo.
Non mi reputo bello. Eppure ho fatto un po’ una mini strage di cuore tra donne e uomini. Ma nulla di serio. Se piaccio, piaccio perché sono sensibile e romantico. Poi imparano a conoscermi e scappano.
Questa è la punta dell’iceberg Andrea Magliano. Avanti il prossimo!
@aMe
Andrea Magliano
In una continua ricerca di sè stessi….
Ovunque tu sia…divertiti!
ciao
.marta
Grazie mille .marta!
La ricerca prosegue sempre…
Andrea
(probabilmente) piaci perchè sei simpaticissimo, e limpido
salutone
alex
Troppo gentile 🙂
Un grande saluto anche a te!
Andrea
Hai una bella riflessività, continua così!
Grazie mille per il complimento 🙂 Ci proverò, promesso!
Piacere della tua conoscenza, grazie per aver visitato il mio blog e tanti complimenti per il tuo 🙂
Andrea
Ma figurati! L’ho trovato così spontaneo ed equilibrato che non potevo non navigarlo 😉 A presto!
E allora non posso non ringraziarti nuovamente 🙂
A presto!
Andrea
Anch’io ho sempre sognato di abbracciare un koala…un sorriso a te 🙂
Eh i koala devono essere magici come animali eheh Grazie per il sorriso 🙂
Felice di conoscerti. Bel blog, pulito, profondo, schietto.
Grazie mille, sei molto gentile. Cerco di essere sincero e di scavare oltre la superficialità, mia e altrui. Almeno ci proviamo.