Ultimamente ho iniziato quasi tutti i nuovi articoli con delle premesse. E anche questa volta ci ricasco. In origine avevo in mente un tema, quello delle decisioni. Che se vorrete leggerete. Oggi però è giornata di politica e di esiti, di proteste e di dubbi. Sono onestamente spaventato e amareggiato dai risultati. Guardo questi anni della storia italiana e vedo il buio. Vedo il buio in cui questo paese è piombato e me ne disaffeziono. Augurandomi un giorno di poter fare le valige e trovare la mia casa ovunque fuorché qui. Avrei potuto parlare di politica a caldo, sulla base di previsioni, di risultati immediati. I miei sarebbero stati più sfoghi e commenti facili, non dissimili da quelli che stanno invadendo facebook in questo momento. Fatemi parlare di altro adesso.
Il comportamento umano è terribilmente affascinante. Ci nascondiamo dietro infinite maschere. Ci facciamo sedurre dall’estetica e dall’apparenza. Per non valicare mai quel muro di gesti e dettagli che finiscono nel dimenticatoio. Persi da visioni fugaci di una realtà sempre più sfuggente. Uccisi da un mondo omologante.
Ci preoccupiamo per ciò che diciamo. Di fiumi di parole che vengono esternati e condivisi. Che fuoriescono in vortici impetuosi. Ci preoccupiamo per quanto poco osiamo dire. Restiamo sempre lì in attesa di messaggi, di saluti, di carezze. Attendiamo che l’altra persona faccia il suo agognato passo.
È straziante. A furia di attendere gli altri restiamo immobili. Vincolati in prigioni che abbiamo costruito e in cui ci siamo ingabbiati autonomamente. La vita è una e tristemente troppo breve per viverla nell’attesa. Il tempo scorre. Personalmente ho perso troppi treni nell’attesa che un sogno si avverasse. Nell’attesa di un gesto spontaneo che non arrivava se non con un doppio fine. Nell’attesa che gli altri si liberassero dalle loro paure. Nell’attesa.
La vita è una costante decisione. Non possiamo fare altro che accettarlo. Ciò di cui forse non ne siamo consapevoli è che le decisioni le prendiamo sempre. Anche a nostra insaputa. Alla fine attendere o muoverci in totale libertà è pur sempre una scelta. L’uso delle parole che osiamo pronunciare in presenza o in assenza di qualcun altro è una scelta autonoma.
Non ci rendiamo conto che non prendere una decisione si tramuta essa stessa in una decisione. Il silenzio è impietoso talvolta. Arriva come una lenta minaccia. Un coltello che affonda nel buio. Speriamo di ricevere una risposta a una nostra domanda, di vedere il nostro gesto ricompensato. Ma il mancato scambio manifesta a sua volta un esito. Una scelta del nostro interlocutore. Senza che chi per esso se ne accorga.
Non sempre quel silenzio è il male. Aiuta a farci capire molto di più di tante vane promesse gettate nell’aria.
Il piccolo gesto è in sé carico di grandi significati. Mi piace osservare le persone. Vedere i loro tic, le loro paure o le loro ansie. Ho visto gente cercare di convincere gli altri di essere i migliori e i più grandi. Di non avere paura. Ma l’uomo è incapace di essere così libero. Tutti abbiamo paura di qualcosa. Ognuno di noi ha almeno una qualità invidiabile e un difetto inenarrabile. La loro conoscenza è una nostra consapevolezza. Possiamo celarla allo sguardo superficiale. Ma un’unghia mangiata, una sigaretta perennemente nella nostra bocca, un occhio che punta verso il basso, una stretta di mano troppo debole, un fisico tonico non sfuggono all’occhio attento.
Siamo terrorizzati dai nostri sentimenti. Spaventati da ciò che possiamo essere in realtà. Ci imponiamo sogni per convincerci che ci attende qualcosa di meglio. Di tanto in tanto è davvero così. Sommiamo e sommiamo i nostri pensieri cercando di cancellarli dalle nostre menti. Abbandonandoci a tradizioni e a lezioni, senza chiederci il giusto e il sbagliato.
Inconsciamente viviamo una vita passivamente. Ignari che anche questa è una nostra scelta. Ignari che prima o poi tutto ci sfuggirà di mano. Possiamo essere i burattini o il burattinaio.
Non voglio dare nulla per scontato. Sta a noi vedere il bello che ci circonda. Prendere quei piccoli gesti e coglierne la potenza devastante che sono in grado di significare. Voglio essere il burattinaio.
È una lezione che inizio a imparare soltanto adesso.
E nonostante tutto ho paura a prendere alcune decisioni in questo momento…
@aMe
Andrea Magliano
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