Ormai è notte fonda.
I piedi affondano nella sabbia fresca.
Il mare culla soave il mio quieto andare.
Tra le increspature delle onde si riflette la luna.
Mi volto verso la terra.
Con un ultimo malinconico sorriso, mi guardo intorno.
Ripensando a quanti momenti ho vissuto.
A quante vite ho intersecato.
Alle ferite e alle gioie.
Agli amori e ai tradimenti.
Ai successi e ai fallimenti.
A ciò che è stato.
Socchiudo gli occhi e il mio cuore palpita.
Il vento mi accarezza il volto.
Nel silenzio sento l’assordante rumore della vita.
Una dolce ninna nanna.
Come un cavallo che galoppa sulla spiaggia.
Alzando guizzi d’acqua.
Mi levo le scarpe e gli orpelli.
L’acqua è fredda.
Mi siedo e fisso il mare.
Fisso quel ricordo lontano.
Fuggire dai problemi non è la soluzione.
Ma non fuggo perché la soluzione l’ho trovata.
Spingo in mare questa zattera.
Fatta di vecchi legni e di nuova vita.
Di nuovi sogni e di nuove speranze.
Una nuova culla per una nuova promessa.
Mi sdraio per fissare la volta celeste.
Per sorridere dinanzi lo stormo sfuggente.
Per assaporare l’aria marina.
Per vivere la nuova vita che mi aspetta.
Ovunque sbarcherò sarò felice.
Pronto per imparare una nuova lezione.
Ad amare di nuovo.
Chiudo gli occhi.
©aMe
Andrea Magliano
Salvo evitare fraintendimenti, il testo di cui sopra non parla di un suicidio. Nella mia testa, le immagini vogliono sottendere genericamente una fine che preannuncia un nuovo inizio. In passato ho scritto La zattera, a cui sono fortemente legato. Se nel primo atto, era un vivere passivo nell’attesa di un qualcosa, qui è un vivere attivamente, decidendo di prendere quella zattera e di lasciare alle spalle una vita che è semplicemente terminata e che non ha nulla da aggiungere o che impone di voltare pagina. Contemporaneamente, questo secondo atto lo trovo al tempo stesso sereno. Non ci sono preoccupazioni esterne perché tutto ciò che resta è l’ordine naturale della vita. Questo testo nasce sulle note di Ride che vi propongo. Consiglio la lettura con la musica in sottofondo.
eh bella la canzone ma mi fa tristezza dentro, ma di quella tristezza che piace…notte
Grazie mille Pan. Nelle mie stesse intenzioni non è chiaro il tono, a metà tra la tristezza malinconica e una sorta di liberazione. Una sorta di vittoria dolce-amara… E con un giorno di ritardo, ti auguro la buona notte lo stesso 😉
Andrea
…una dolce malinconia….
molto bella….
Grazie .marta! Una fine per un nuovo inizio. C’è da una parte la tristezza per la perdita e dall’altra la gioia per la novità… Almeno così ho cercato di imprimere…
Versi che trascinano e rassicurano. Lo dico sicuramente, la tua poesia mi ha donato un po’ di buon umore 😉
Sei molto gentile per questo commento. E soprattutto sono contento che possa essere riuscito a trasmetterti queste sensazioni con questo testo! 🙂
Molto bella questa poesia, specie l’inizio, sembrava di respirare quelle immagini come fossero dei luoghi reali. E’ sorprendente anche l’ultima frase: “chiudo gli occhi”. Si può interpretare come se iniziassi a sognare veramente alla fine, come se chiudendo gli occhi decidessi di buttarti verso il tuo destino (immagino che tu intendessi questo, correggimi se sbaglio!), però da come l’ho recepita e come ha fatto presa su di me io l’ho interpretata anche come un paradosso, per cui tutto quello che hai realizzato nella visione precedente, con la chiusura degli occhi improvvisamente ritorni nell’oblio, quasi come fosse una sconfessione di tutto quanto (sarà che sono pessimista : )
Ciao marco! Ben ritrovato 🙂 Mi fa molto piacere il tuo commento perché trovo interessante la tua interpretazione e, ti dirò la verità, mi hai fatto anche “aprire gli occhi”, perché quando ho scritto non ho pensato alle implicazioni di quella frase! Ho scritto di getto, cosa sentivo nel cuore in quel momento. Forse non c’è una visione giusta o sbagliata, ma vanno bene entrambe le tue interpretazioni. Rileggendola mi sono accorto di questa doppia valenza dolce/amara che accompagna il testo. In quel gesto, chiudere gli occhi, ho ritrovato un senso di pace, una quiete improvvisa. Che sia la morte o il riposo o una dolce attesa, forse la consapevolezza che quel che è stato è stato. Ormai non si può tornare indietro e cambiare, il passato bisogna accettarlo nel bene e nel male e andare incontro a ciò che il destino ha preparato.per noi. E forse non sapendo cosa mi attenderà esattamente preferisco chiudere gli occhi e rifugiarmi nel buio totale per affrontare le mie paure.
Mi piace però vedere cosa vedono anche gli altri in quello che si crea. Le varie ambivalenze di messaggi, parole, simboli. Per cui ti ringrazio enormemente per aver condiviso con me la tua interpretazione 🙂
una bella ninna nanna per poi ripartire.
Grazie
Grazie a te, per la visita e il commento e piacere di conoscerti! Forse hai trovato le giuste parole per descrivere questo testo, una ninna nanna! Non ci avevo pensato 🙂
Andrea
come potrebbe la vita non amarti…. sarà ai tuoi piedi come serva fedele e amante appassionata sempre pronta ad aprire il giorno davanti a te.. tu hai il solo compito di scacciare la notte… A.
Grazie 🙂 E per scacciare la notte c’è la nostra anima ardente 🙂
Navighiamo senza rotta tra le intemperie della vita. La luce dell’ anima non è sempre accesa, ma noi non soccombiamo, c’ è sempre un nuovo domani.
Bella, profonda, vera
Bacioni da Mistral
L’importante è sempre navigare e muoversi, Ogni tanto ci vuole però un po’ di sano e meritato riposo, quando si è stanchi e troppo consumati. Anche solo per essere più freschi di mente e animo per affrontare quel dolce domani 🙂 Ti ringrazio Mistral, sempre un piacere accoglierti!
Un abbraccione!
Andrea
Ps : Non riesco a commentare la zattera III ( non so se hai tolto i commenti o sono io un po’ rim- bambina)
Comunque, splendido seguito che porta alla rinascita dell’ anima, affrontando la fatica e i dolori che il viaggio della vita ci mette ogni giorno davanti.
Originale, intimamente bella.
Grazie, caro Andrea
Dolce sera
Ti abbraccio
Mistral
Rispondo riguardo il terzo atto. Sei la seconda che mi informa di questo problema riguardo a quel post e non capisco il motivo. Oggi WordPress è contro di me 😦
Grazie per aver apprezzato il nuovo post. Avevo bisogno di una dimensione più intima, personale. Immaginando un battesimo, quell’acqua acquista una dimensione purificatrice e per l’appunto di rinascita.
Sempre speciale Mistral, è un piacere.
Una dolce serata a te e un abbraccione
Andrea
Grazie della segnalazione. Ho scoperto che WordPress aveva impedito su sua decisione l’inserimento di commenti… Resto senza parole 😦