Riciclo un titolo per un post mai realizzato per cercare di parlare di un tema molto importante e attuale.
Per questo titolo ho preso ispirazione dal bellissimo film su Bob Dylan di Todd Haynes, Io non sono qui, per parlare di un atteggiamento piuttosto infantile di alcune persone. Essendo una persona piuttosto sensibile – ma posseggo varie e molteplici sfumature che escono nei momenti più opportuni – e avendo diverse conoscenze/amicizie omosessuali, sono spesso additato di essere gay. Perché l’amicizia etero-gay per molti, anche finti non-omofobi, non è concepibile. Quel titolo avrebbe dunque ironizzato, sulla falsa riga del precedente post Alfa, su molti aspetti per giocare su queste convinzioni. Analogamente a James Franco, solo che lui è più bello e ricco di me.
Alla fine non ho ritenuto necessario pubblicare quel post, perché la gente può pensare ciò che vuole. Ma lo voglio riciclare per parlare di un problema agghiacciante che si sta sviluppando in Russia e su cui molti tacciono, in particolare in questo paese, in cui ancora si discute sulla necessità di una legge anti omofobia.
Nei mesi precedenti in Russia è stata approvata una legge che vieta la cosiddetta propaganda omosessuale. Chiunque parli di questo argomento rischia sanzioni e nei casi più estremi anche il carcere. Per intenderci, nel 2012 durante il suo tour che fece tappa a San Pietroburgo e Mosca, persino Madonna ha rischiato ripercussioni legale, poi puntualmente ritirate prima di avviare un caso diplomatico.
Inutile dire che è iniziata una vera e propria caccia alle streghe, spingendo la nascita di gruppi oserei dire integralisti. Attraverso l’uso del social network più diffuso nel Paese, queste organizzazioni, promettendo di combattere (?) la pedofilia, adescano giovani, maggiormente, e meno giovani. Organizzato l’appuntamento si presentano in gruppo e attuano il loro piano. Tra l’indifferenza generale, la vittima subisce una serie di torture fisiche e psicologiche aberranti. Filmata e pubblicata online, umiliata e talvolta derubata sia materialmente sia della propria dignità, la vittima è poi costretta a bere o le è versata dell’urina.
Tutto ciò avviene nell’applauso generale di una società che concede la libertà al carnefice e arresta la vittima, che ospita il criminale in un salotto televisivo. E nella totale indifferenza delle organizzazioni estere. Per un approfondimento più completo, con tanto di immagini, vi consiglio questo post e qui del blog gayburg.blogspot.com.
Questi eventi si aggiungono a numerosi altri che a vari livelli sono diffusi nel mondo. Dalla Westboro Church (USA) che imputa la causa di ogni cataclisma ed evento di cronaca nera a un castigo divino per punire della presenza omosessuale. Ad alcuni stati in cui la sodomia è considerato reato punibile con il carcere. Alle cliniche e alle tecniche di cura dalla malattia omosessuale consistenti spesso nell’abuso sessuale del presunto malato. Alle lapidazioni pubbliche in taluni paesi africani. Al problema non sono i gay, ma la lobby del Papa, alla non necessità di una legge contro l’omofobia in questo paese che non riesce ancora a garantire il rispetto della donna, di una persona nera, di un popolo dalla sua classe politica.
E poi, a posteriori, si assolve Alan Turing, padre dell’informatica e grande intellettuale. Omosessuale, fu costretto alla castrazione chimica dall’allora governo inglese (1952), che lo rese impotente e gli fece crescere il seno, spingendolo al suicidio all’età di 41 anni.
La società cambia e nella mia testa ribadisco la convinzione che sia necessaria un’evoluzione, piuttosto che un’involuzione. Fino a qualche decennio fa era impensabile l’emancipazione femminile e il movimento delle suffragette, la fine dell’Apartheid, Martin Luther King e Nelson Mandela. C’è stata la fine della schiavitù e la fine delle dittature antisemite. Credo che il cambiamento avverrà.
Personalmente ho imparato (e sto imparando) tanto dagli omosessuali. Riconosco la forza che c’è dietro un gesto apparentemente semplice, che semplice non è per nulla, quale il coming out. L’abbattimento di una prigione imposta dalla massa sociale in virtù di quale principio di superiorità?
Che male mi potrebbe fare un gay o una lesbica nell’essere liberamente se stesso, amando una persona dello stesso sesso, convivendo con essa? Fuori siamo tutti uguali, semplici individui e nulla di più. E poi, perdonatemi la banalità, ma se io sono etero e a fianco ho un gay non dovrei esultare che ho meno concorrenza con l’altro sesso? Perché tutto questo accanimento contro la comunità LGTB? Chi ha detto che io sono giusto e loro sono sbagliati?
Perdonate la serietà di questo post. Mi spiace che essendo agosto e vista la natura dell’articolo in pochi potrebbero leggerlo. Ma nel mio piccolo e nel mio totale anonimato, posseggo un blog pubblico e cerco di usare questo strumento per fare una buona azione. Un piccolo gesto a sostegno dei loro diritti e perché certe cose non passino inosservate.
©®aMe
Andrea Magliano
è il solito problema, quello di sempre. la paura dell’altro, diverso da noi. ma noi tutti siamo diversi dagli altri… quindi lo stesso trattamento che riserviamo agli altri… bè dobbiamo aspettare che lo riservino a noi…
Esatto, fin nella Bibbia si insegna “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, ma come molti insegnamenti resta sulla carta e mai applicato. E continuiamo a isolare il diverso e a cercare di annientarlo…
Ho avuto l’onore e il privilegio di sapere di una bellissima storia di amore tra due ragazzi che ho conosciuto per lavoro, che avevano sempre avuto storie eterosessuali prima e sono rimasto colpito dalla bellezza, dalla purezza assoluta del sentimento. Avevano capito che l’amore non ha aggettivi, non ha confini, non ha limiti. Non si sono posti problemi sul sesso della persona di cui si sono innamorati. Ora stanno tutti e due con donne, sono grandi amici.
I sentimenti trascendono il sesso di una persona. Si può voler bene e amare, anche non necessariamente in senso fisico, chiunque. Quelle due persone hanno lasciato un insegnamento prezioso e ti ringrazio per averlo condiviso anche qua su questo blog 🙂
Mi ha affascinato quella storia, che racconterò meglio in un post.
Leggerò ben volentieri quel post 🙂
Non vedo l’ora di raccontarla. Mi ha emozionato molto.
Prego.
Hai fatto bene a parlarne. Non è mai abbastanza…
Ciao, Andrea!
Ti ringrazio Chiara 🙂 Un saluto a te!
Ho seguito i link agli articoli e sono riimasta scioccata, anche se è nota l‘omofobia russa.
Potremmo consolarci, raccontandoci la solita storiella che la Russia è lontana, che da noi non succederebbero mai cose del genere, etc, e invece succedono anche da noi, non in una maniera così eclatante, ma di certo con una rabbia ed un’ ottusità simili.
Vero, le violenze sfociano in maniera diversa, ma restano pur sempre eventi negativi condannabili. Ci si volta sempre dall’altra parte egoisticamente in tutte le cose, nella totale indifferenza generale, finché il problema non ci colpisce direttamente in prima persona…
La Russia è un paese dove vengono negati i diritti fondamentali, il tutto con l‘indifferente consenso dell’ Europa. La Francia ha visto manifestazioni omofobe senza che questo suscitasse la benché minima indignazione, eccetto qualche breve commento. In Italia ogni giorno assistiamo ad aggressioni, sia verbali che fisiche, e nessuno si preoccupa anche solo di prendere le distanze. Dovremmo essere la culla della civiltà, del rispetto di ogni singolo individuo e invece ci ritroviamo a combattere ancora con pregiudizi e paure.
Le parole del papa sull’ omosessualità farebbero sperare in un cambiamento di rotta, ma le reazioni negative che hanno scatenato non promettono nulla di buono.
Ti dico la verità sulle parole del Papa, non sono molto positivo su quello che ha detto. Alla fine, come dico in qualche altro commento qua, non ha mostrato una reale apertura, ma ha affiancato comunque il concetto di gay a “problema”, “lobby”, persino la massoneria, a detta di quanto riportato dai giornali. E lo stesso pontefice, prima di diventare tale, ha manifestato più volte contro questa comunità. Hai detto bene però, dovremmo essere la culla della civiltà e del rispetto, ma ciò non riesce a succedere. Leggi che tutelino, contro l’omofobia, il razzismo, … sono necessarie e ancor più è necessario un cambiamento nel singolo oltre che nella collettività. Mi auspico che ciò possa arrivare presto…
Veramente un bel post, agosto o non agosto è sempre il momento di parlare di questi argomenti. A volte penso che l’umanità si è evoluta moltissimo nel corso dei millenni, poi però succedono episodi di vessazione nei confronti di persone che vengono credute peggiori solo perchè hanno gusti diversi rispetto alla maggior parte degli altri, e capisco che dobbiamo evolverci ancora moltissimo per arrivare a una convivenza sociale pacifica.
E mi sa che quella strada è ancora lunga da percorrere, però ho fiducia sul tragitto. E al tempo stesso mi chiedo quale sarà il prossimo passo. Non c’è niente da fare, il diverso intimorisce sempre ed è più facile ostracizzarlo che provare ad affrontarlo e a conoscerlo. Con un gesto intimidatorio e aberrante, gli si leva la dignità e lo costringe in un clima di terrore… Ti ringrazio per questo tuo commento! Un saluto!
caro Andrea, anche io spero che giunga il giorno in cui ci sia libertà d’amare chi si desidera senza persecuzioni; purtroppo ‘male non fare, paura non avere’ non sussiste anche in questo caso. il fatto è anche che tante persone si fanno gli affari loro quando sarebbe il caso d’intervenire (vedi stupri in centro città in pieno giorno) e mettono invece il becco quando dovrebbero tacere e pensare alla loro relazione anzichè a quelle altrui. credo esistano persone piacevoli-sensibili- corrette o non a prescindere dall’orientamento sessuale, come dalla nazionalità, ecc.. certo è che dall’antica Grecia ad oggi sono passati circa 2000 anni… incredibile ma vero
Incredibile, ma vero. Hai ragione! 2000 anni e si resta costantemente intrappolati in un perenne infantilismo. Secondo me è necessario, ma credo l’avrai dedotto ormai da qualche post eheh, che chiunque persegui la strada che lo porti a stare bene e lo renda felici con sé. Ed eppure si vive sempre con la necessità di credere che esista un gruppo dominante e uno minoritario, succube e obbligato ad adeguarsi. Le stesse dinamiche che si instaurano in micro nei gruppi. E ci si impiccia su falsi problemi, ma raramente su questioni reali, per l’appunto come dicevi tu. Grazie per il commento e anche qua goditi le tue vacanze di riposo e ispirazione 🙂
Apprezzo molto la tua denuncia sociale, hai scritto un bel post! Però mi fa rabbia che in questo mondo la questione dei diritti venga strumentalizzata, sia in negativo dagli integralisti, sia in positivo dai media, dalla stessa comunità omosessuale e adesso pure dalla chiesa; perfino Papa Francesco ha utilizzato quest’argomento per avere più visibilità e per mostrarsi più “moderno”
Ciao Marco, ti ringrazio mille per questo tuo commento e per la mail. Disprezzo anche io la strumentalizzazione (come dicevo sotto a Effimera e in un precedente post) in positivo o in negativo di queste notizie. Né ho apprezzato l’intervento del Papa che comunque accosta la parola gay a termini che di positivo non hanno alcunché, quale per l’appunto ‘problema’, ‘lobby’, ‘massoneria’. Io credo che il vero giornalismo (non quello italiano) debba denunciare, nel senso di informare dei fatti, e l’omertà non è la giusta soluzione…
Comunque se ne parli, sembra che si strumentalizzi la questione. Ad agosto parliamo di mare, gelati? Vogliamo strumentalizzare i gelati? Ma vuoi mettere…
Certo che è bene parlare di una questione che chiede di essere assorbita come fatto sociale e umano.
Purtroppo è vero: difficile sempre evitare la facile strumentalizzazione e l’etichettatura. In men che non si dica, siamo sempre porti a elevare a santi e martiri e dopo a decretarli carnefici (penso a qualsiasi notizia di cronaca nera in cui ancora prima di individuare l’evento in sé sappiamo tutti chi sono i colpevoli e le vittime). Ma di fronte a certe notizie come può esistere così tanta omertà da parte dei media? Di fronte a problemi di interesse sociale occorre una forte campagna di sensibilizzazione. Analogamente a come in tanti si stanno muovendo verso il femminicidio o gli insulti razziali. Perché dietro di loro ci sono pur sempre individui.
La storia di Alan Turing non la sapevo ma fa paura…
Spaventosa sul serio 😦
Purtroppo in Russia sta accadendo qualcosa di terribile ma siccome l’amico Putin detiene la maggior parte delle risorse energetiche care all’Europa, tutto tace.
Non solo quello, ma la Russia è anche una controparte politica troppo grande, nonché un mercato emergente che fa gola a molti, per mettersela contro. Tuttavia, è impressionante come nel 2013 possano accadere ancora questi eventi soprattutto a fronte di mille campagne di sensibilizzazione, organizzazioni che dovrebbero battersi per i diritti umani…
Caro Andrea, il sentimento non ha un recinto, né colore, né sesso e neanche religione
Nasce spontaneamente e basta.
A me non importa se ho a che fare con un gay, nero, ciclamino, etero o marziano, a me interessa rispettare i diritti di tutti e al tempo stesso essere rispettata
La natura sceglie se essere gay o etero e l’amore ama chi vuole.
Ma avere solo rapporti sessuali ( non parlo di sentimenti) con l’ uno e l’altro sesso come lo definiresti?…Hobby, curiosità, noia, depravazione, tanto per provare, vizietto, immorale…
Scusa la mia ignoranza, davvero, ma vorrei tanto che qualcuno mi illuminasse su ciò
Buone vacanze
Bacioni
Mistral
Ciao Mistral, sempre belli i tuoi commenti e condivisibili. Anch’io come te ritengo il rispetto la principale (e forse unica) condizione per un buon rapporto sano. Il resto è puro corollario, ho conosciuto in ogni categoria la gente migliore e quella peggiore, da tutte si può imparare qualcosa di importante.
Per l’altra tua domanda, invece, fatico a trovare una risposta che sia una, corretta, giusta o plausibile. Potrebbe starci la curiosità o l’eccitazione per qualcosa di sconosciuto, ma anche pura noia (quanti rapporti di qualunque sponda viaggiano esclusivamente sulla noia?), e tutto il resto al tempo stesso, nella variabilità dell’individuo…
Buone vacanze a te, dolce Mistral, e un grande bacio e sorriso!
Andrea
è sempre bene parlare di questi argomenti…un bacio Andrea
Ti ringrazio Sara, un piccolo gesto per non lasciare che certe cose passino nel totale silenzio! Un bacio a te! 🙂
Io non credo esistano cose di cui si possa parlare e di cosa invece no; esistono però momenti in cui sia opportuno dire qualcosa, altre in cui rimandare di parlarne e pure momenti in cui una cosa non solo deve essere detta ma addirittura gridata a gran voce.
Anzi, ma sai che c’è ancora chi s’offende addirittura se se ne parla o se glielo si confida?
E’ uno strano, strano mondo …
Ciao 🙂
Ma veramente stranissimo il mondo! E poi a volte capita che se non si dice ci si offende uguale! Ma è proprio uno strano strano mondo… Almeno basta essere tranquilli con sé e sperare che questo grido giunga a qualche orecchio 🙂
Con estremo ritardo, ti ringrazio e ti mando un grande saluto!
Andrea apprezzo il tuo prendere posizione su una tematica ancora ritenuta controversa. Non è concepibile che delle persone siano discriminate per i loro gusti sessuali, dovrebbe interessare alla gente la s’integrità delle persone, non con chi vanno a letto. ciao
Ti rispondo con molto ritardo e ti chiedo scusa! Ti ringrazio però con questo commento, anche secondo me non è il gusto sessuale, né tantomeno quello religioso, politico o quant’altro il fattore giudicante di una persona. Nessuno fa del male a nessun’altro, anzi fa solo bene a se stesso vivendo la propria strada, ma è impressionante sapere come queste discriminazioni accadono e passino spesso inosservate. Un saluto! 🙂
Andrea è un mondo imperfetto, spesso per mancanza di volontà. Ieri ho visto un bel documentario su Babel Tv “Storie di ordinaria integrazione” dove un preparato e simpatico negoziante senegalese che vive a Venezia racconta delle minacce subite da parte di un avvocato, ex candidato sindaco, che usa un linguaggio da Ku Klux Klan! Vergognoso. Ma poi la narrazione ti fa scoprire come ci sono tantissimi veneziani che non sposano una visione xenofoba e retrograda. Insomma, tutti possiamo fare la nostra parte. Stammi bene 🙂
A dir poco vergognoso, sì, la storia narrata, ma per l’appunto fortunatamente non siamo tutti uguali, né tutti la pensiamo nello stesso esatto modo. Se solo tutti decidessimo di mettere da parte un po’ di egoistico utilitarismo per lavorare insieme, sarebbe sicuramente meglio! Utopico o idilliaco, ma pur sempre una speranza! Un carissimo saluto a te 🙂
condivido in pieno.poi leggo che viene fatta la legge contro il femminicidio che dovrebbe proteggere la donna dall’uomo orco.domanda:a quando leggi che proteggano veramente le discriminazioni e le scelte personali?sull’imparare dagli omosessuali,credo che essi abbiamo il sentimento vero della specie umana,fatta solo di sensibilita’ e amor vero.lo trovo di certo anche nell’uomo e nella donna,ma la loro chiamiamola sfumatura e’ piu’ marcata,piu’ genuina e meno ipocrita.ciao amico mio,a presto.
Anche a te, perdona il ritardo con cui ti rispondo! E ti ringrazio per questo commento. Anch’io auspico una vera legge antidiscriminazioni e che ponga l’individuo con le sue scelte al di sopra di tutto, ma viviamo pur sempre in un paese che, a fronte di un’ottima Costituzione che stabilisce in un certo senso ciò, si ritrova una classe politica del tutto avulsa e avversa alla stessa… Speriamo nel domani! Un saluto a te Luca e grazie di nuovo! 🙂
Ciao Andrea a presto.
Hai scritto un bel post.
L’argomento è vasto per essere liquidato in poche battute. Sono arrivata da Te per caso, mi faccio un giretto fra le Tue pagine e dopo torno. Con un bagaglio a mano di conoscenza in più. 🙂
ti lascio un saluto 😆
Ciao e sono un grandissimo maleducato a presentarmi con così tanto ritardo! Benvenuta nel mio blog, spero che sia stata una piacevole visita, e soprattutto piacere di conoscerti e grazie per i complimenti 🙂 Prometto di approfondire anche io la tua conoscenza al più presto 🙂
Un saluto!
Grazie Andrea per il tuo articolo. Grazie per aver sostenuto i sentimenti e non la fisicità, troppe volte è proprio l’accostare il disgusto all’atto fisico che non permette di vedere ciò che si nasconde dietro relazioni tormentate, nascoste, o impossibili …l’amore, lo stesso che nasce tra un uomo e una donna, con le medesime caratteristiche, esigenze, necessità e passioni. I diritti vengono chiesti sulla base di questo non sulla base di preferenze sessuali. Se accanto ai vari Pride si mostrasse anche il lato umano dell’omosessuale forse far breccia nei cuori sarebbe più semplice ed è il cuore che stimola la ragione privandola di pregiudizi e questo accade quando queste circostanze toccano ciascuno di noi in prima persona, in famiglia, a scuola, al lavoro ecc. Il tuo è un pensiero civile, una goccia in un mare ancora troppo profondo di pregiudizio, odio ed emarginazione. Avessi potuto lo avrei condiviso sul mio blog con molto piacere. Grazie davvero . Un saluto.
Grazie a te per questo tuo commento che completa e approfondisce il mio intervento. E per la condivisione non preoccuparti, da parte mia non c’è nessun problema, ma il tuo passaggio e il tuo commento sono già importanti 🙂 Purtroppo il pregiudizio nella gente è duro a morire e si preferisce erigere muri e paletti, applicare convinzioni senza chiedersi il perché, un ma, o provare a discostare l’immagine. In ogni rapporto, dovremmo imparare a metterci nei panni dell’altro e invece non ne siamo spesso capaci. Spero sempre che possa cambiare qualcosa, una giusta presa di posizione nelle menti delle persone, nella società, nella classe politica. In passato si è riusciti, speriamo possa riaccadere… Un grazie ancora una volta a te. Un carissimo saluto! 🙂
Andrea
Ciao Ame, è molto bello questo post. Guarda, io mi sono resa conto che tra etero e gay ci sono molte differenze, ma anche molte somiglianze, così tante che a volte mi stupisco dell’esistenza di episodi di violenza come quelli che hai descritto tu. Perché in fondo non cambia (quasi) nulla, gli esseri umani amano in un modo solo. I gay saranno veramente accettati quando la gente dirà “Ah sì, sei gay? Beh, amico, chissenefrega, per me puoi fare quello che vuoi” e si smetterà di parlarne così tanto in televisione…
Ecco, la chiave è la televisione! I gay saranno veramente accettati quando compariranno nei telefilm come banalissime comparse e passeranno inosservati come i personaggi etero.
Ciao Valivi, ti ringrazio per i complimenti e anche per il tuo commento. Le somiglianze sono tantissime se poi le si vanno a scoprire, del resto l’amore, se c’è, è incondizionato e non segue le logiche uomo-donna. Questo vale per l’amore, così come per ben altri sentimenti. Chiacchierando con un po’ di ragazzi etero e gay per esempio, mi accorgo che alla fine non c’è molta differenza, sempre maschi sono e lo si nota nel modo di pensare. La tua osservazione è giusta e la condivido, un po’ meno l’ultima sulla televisione. La tv sicuramente incide enormemente oggigiorno nel processo di alfabetizzazione culturale, ma è anche vero che è la prima fonte con la quale vengono perpetrati a lungo gli stereotipi. Tu pensa a quante serie tv in cui oggi compare il gay, ma pur sempre come una macchietta. Fortunatamente non sono tutte così, allora sì che potremo giungere alla tua osservazione! Un saluto Valivi 🙂
Andrea
Noi italiani credo che non dobbiamo nemmeno giudicare la legislazione russa, visto quanto siamo ipocriti e miopi sull’argomento. Rifiutiamo da decenni di prendere in considerazione la questione omosessuale: nemmeno la osteggiamo, la ignoriamo proprio , il che è tutto dire. Ma aspetta, non sarà perchè inglobiamo uno staterello come il Vaticano, che, checchè se ne dica, è in grado di convogliare ancora milioni di voti verso un partito piuttosto che un altro?
Ciao, fatico a trovare un modo corretto di risponderti se non ribadendo la tua rabbia, per questo ho aspettato un po’ a rispondere. Definisco la presenza del Vaticano come un male per nulla trascurabile, quello sulla causa omosessuale, ma anche su molti altri (le libertà individuali della coppia e della persona, il ruolo della scienza e della medicina). Purtroppo, la religione, che poco a che fare con la spiritualità, gioca un ruolo enormemente pesante sul tavolo da gioco. Ho citato gli episodi russi, perché per quanto distanti questo è quello che potrebbe accadere anche qua, in un paese dove vittima e carnefice spesso si ribaltano, in un paese dove si persiste a ignorare l’emergenza omofobia e già vittima nel passato idee estremiste e dittatoriali. L’individuo prima di tutto. Grazie per il tuo commento.
Andrea
non posso che quotare ogni parola della tua risposta e sperare che, in fondo, quelli che la pensano così rappresentino la maggioranza
La maggioranza forse no, ma un po’ alla volta confido che tanti rivalutino la questione. Un po’ come in passato per altri fenomeni sociali (suffragette, neri, …). Ma più che altro che la gente inizi a pensare un po’ di più con la propria testa e non per il volere di un potere altrui!
e che male ci sarebbe se tu lo fossi ??!!! assolutamente nessuno …
E poi bisogna provare tutto nella vita prima di poter fare una scelta … 🙂
Quello che sta succedendo in Russia è spaventoso ..
Ma perché si recita sempre bene la frase “siamo tutti uguali” e poi per chissà quale motivo si cerca sempre di ostacolare tale principio con scuse direi improponibili ..!?
Ognuno dovrebbe essere libero di poter esprimere se steso come meglio crede e di certo non è un problema di qualcun’altro se un’individuo sceglie di vivere la propria vita con chi e nei modi che più gli aggrada ..
Non sei gay? Va bene!
Lo sei? E’ uguale!
Di certo non è questo il male .. e non capisco come tutelare questa categoria possa essere una lesione della libertà di pensiero.
Perché è giusto proporre cortei, manifestazioni, contro gli omosessuali come se fossero degli appestati? Imporre di non farli è una lesione della libertà di pensiero? Non dovrebbe essere spontaneo, non dovrebbe venire automatico e dal profondo del cuore non farli?
Continuo a rimanere incredula sul fatto che si discuta ancora di queste cose!
-scusate mi sono un po’ lasciata prendere dal momento- ma quando “c’è vo c’è vo”.
A me francamente è molto piaciuto questo tuo sfogo! Ce ne fossero si sfoghi così sentiti 🙂
L’identità sessuale di un individuo, così come quella religiosa, politica o altro, non deve essere sintomatica di buono o cattivo. Il vero diritto, nonché la reale libertà, di un individuo si determina nel momento in cui si ha la possibilità di scegliere e di essere se stessi.
Ma alla base c’è sempre l’atavico terrore del diverso, parliamo di individualismi e di necessità di trovare la propria strada quando spesso si impedisce sul nascere. Ed eppure l’eterogeneità dovrebbe essere la salvezza della società, nonché della specie.
Siamo nel 2013, ma di passi l’uomo ne ha ancora tanti e tantissimi da compiere e da fare. E una presa di coscienza mettendo da parte pregiudizi e irrazionali paure è necessaria.
Grazie per il commento. Un saluto