Domino

13 Set

Ho allestito questa sala con tante piccole pedine,
piccoli mattoncini tutti uguali e tutti così diversi.
Li ho eretti in un precario equilibrio.
Fatto di sensi, testa e cuore.

Basta una lieve scossa, una lieve carezza,
un soffio di vento e la prima pedina trema.
Non cadere, bisbiglio.
Ed eppure crolli.

Cade la prima e poi la seconda,
crolla la terza e poi la quarta.
Fiumi di mattoni.
E con essi le storie che li hanno alzati.

Cascate di azioni che portano a bivi,
diramazioni violentate anch’esse da questo terremoto.
Decisioni che portano altre decisioni.
Modifiche di ciò che siamo, di percorsi.

A volte la strada prosegue verso altri bivi o a senso unico,
altre volte incontra un muro o il suo capolinea.
Sono pedine, ma sono volti.
Sono conquiste e a volte sconfitte.

Alcuni tasselli sfiorano sottili muri,
piccole fortezze fatte di Lego.
Li solleticano e poi li abbattono.
E muovono nuove file di tessere.

Sono pregi innati o acquisiti,
sono difetti e cicatrici dell’anima.
Verginità perse e lezioni assorbite.
Un vestito e forse la pelle.

La caduta prosegue muovendo le biglie lungo la via,
in rapide curve, angoli acuminati e successioni di righe.
Non voglio guardare rasoterra, non oltre.
Attendo di vedere il disegno che ne esce.

I bivi superstiti si ricongiungono al centro della stanza,
lì dove si erge un castello di carte mentre un metronomo scandisce il tempo.
I tasselli chiudono il cerchio nel fossato.
Il castello è salvo.

Il vento apre la finestra
e la brezza si infiltra nella stanza.
Le carte vacillano ed è subito una pioggia di colori.
Il castello si abbatte.

Un’istante interminabile in cui il metronomo smette di parlare,
solo un’illusione e poi riparte.
Sospiro, seduto sulla scala.
Mi rimbocco le maniche e mi rialzo.

©®aMe
Andrea Magliano

Era da un po’ di tempo che avevo in mente l’immagine del domino che, una volta allestito, è smontato per dar vita a magnifici disegni. In quest’immagine ritrovo l’idea della vita. Cresciamo, o meglio ci evolviamo, in un continuo susseguirsi di causa ed effetto, sulla base delle nostre scelte, delle persone che incontriamo e come ogni decisione ne porta con sé altre. Salvo fraintendimenti, per verginità intendo le prime volte, esperienze in senso generale che ci conducono a uno stato più adulto e maturo. Gli ultimi tempi e giorni hanno avviato un nuovo domino che sento non essere ancora concluso. Non sorrido né sono triste. Sono lì sulla scala che guardo. C’è tuttavia un po’ di decadenza e malinconia.

Intanto un sorriso mi è stato strappato dalla speciale e amica Ludmilla che, vincitrice del Versatile Blogger Award, ha deciso di insignirmi dello stesso premio. Un ringraziamento ancor più speciale a lei e al suo magnifico blog, ricco di spunti interessanti e riflessioni mature. Altamente consigliato.

©®aMe
Andrea Magliano

36 Risposte to “Domino”

  1. ludmillarte 13 settembre 2013 a 13:27 #

    ecco Andrea, mentre leggevo ho pensato di segnalare qui il premio che ti ho assegnato (approfittando del fatto che eri già informato, non lo avevo ancora fatto come da regola) e anche che questo è l’ennesimo tuo testo bellissimo a ulteriore conferma delle tue capacità. una successione quasi a rincorrersi di metafore molto significative ed evocative. quando tutto crolla è come se per un attimo il tempo si fermasse. non rimane che rimboccarsi le maniche per proseguire in modo positivo senza piangersi addosso per un tempo troppo lungo.
    contenta di averti strappato un sorriso e davvero lusingata di essere stata da te citata in un post come questo! grazie anche per le tue gentilissime parole. bacione 🙂

    • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 11:18 #

      cara Lud ti ho soltanto battuta sul tempo nel segnalare il premio, che quel sorriso mi ha strappato e ancora non me l’ha voluto restituire. E non sentirti lusingata, perché mi ha fatto piacere citarti e condividere il tuo link (perché le cose belle vanno condivise, sempre), e perché egoisticamente sono io (tremendamente) lusingato ad essere rientrato nelle tue nomine 🙂
      E come al solito hai colto l’intento del mio breve racconto! Speravo di riuscire a trasmettere quest’immagine di movimento, pur in mancanza di una camera che rincorresse l’azione. E avevo in mente tanti diversi finali, ma nessuno soddisfacente: troppo tristi, troppo ‘passivi’ nel senso che l’azione avrebbe castrato il personaggio. Invece alla fine, ho partorito l’immagine della scala e del rimettersi in piedi. Ché come giustamente hai detto, non ha senso piangersi addosso o farlo troppo a lungo. Il dispiacere, il dolore, … si trasformano in nuove pedine e via, appena il tempo riparte, ripartiamo noi con lui, sempre protagonisti 🙂
      Un bacione a te e soprattutto un magnifico inizio settimana 🙂

  2. Amor et Omnia 13 settembre 2013 a 14:08 #

    bellissimo percorso emozionale ed io che appesa alle emozioni ci sto come su una giostra antica ho letto l’essenza della vita e la sua magnifica statura…fremito pungente agli occhi…grazie Andrea. A

    • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 11:09 #

      Gentilissima A per queste belle parole e contento ti ha fatto piacere inseguire con me lo sviluppo di questo domino, nelle sue continue diramazioni. L’emozione e il fremito sono i miei nel leggere il tuo commento e nell’approfondire con le tue profonde poesie, che solo da poco ho scoperto 🙂
      Andrea

      • Amor et Omnia 16 settembre 2013 a 13:09 #

        lenta costruzione, mio caro Andrea, lenta costruzione a fiato corto e terra franante, ma … andare, sempre andare… grazie per tutto.

        • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 18:12 #

          Chi va piano, va sano e va lontano del resto 😉 Un passetto alla volta, pur che ci si muova e ci si lasci condurre dal proprio corpo e mai stare fermi. Grazie a te A 🙂

  3. marco 13 settembre 2013 a 22:24 #

    Hai scritto un bel pezzo di parole studiate, analizzate e tagliate con occhio preciso, leggendoti mi veniva in mente un incastonatore di diamanti, oppure uno che osserva appunto un diamante in tutte le sue forme e prismi.
    E’ un lento incedere e un’analisi che alla fine scoppia. Infatti le ultime strofe sono quelle che hanno colpito maggiormente la mia attenzione.
    L’istante in cui la finestra si apre ribaltando tutto e provocando il crollo del castello mi ha ricordato l’immagine di un orgasmo.
    Il guardare rasoterra attendendo che il disegno esca è sintomo di grande pazienza, questa frase mi ha colpito molto perché spesso vorrei conoscere già il futuro, e credo di attendermi qualcosa da ciò che accadrà; ma niente è più di deleterio di questo. E’ un esercizio di pazienza che è anche un lanciarsi nelle cose che sono, senza pensare alle aspettative.
    Infine quel rimboccarsi le maniche alla fine di tutto è un immagine che mi è piaciuta molto e che dimostra la tua buona volontà!

    • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 11:50 #

      Ciao Marco, mi piace sempre leggere le vostre opinioni e soprattutto osservare che cosa voi vedete all’interno dei testi. Come l’immagine di questo incastonatore che è molto particolare, così come il diamante con forme e prismi; tanti piccoli specchi che rivelano strade diverse, specchi dell’anima e del mondo. E di nuovo questo orgasmo, amplesso finale di un lungo percorso, ma che giunge improvviso quando ormai sembrava tutto spento o concluso. Mi piace questa tua interpretazione 🙂 E poi sì la pazienza e la volontà, questo voler essere nonostante tutto protagonisti e ritornare a costruire il domino dopo il primo crollo (o magari secondo, terzo, chissà). Come dicevo in un altro commento, chissà che questo domino non diventi pedina integrante di un domino ancora più vasto? eheh Ma sulla necessità di conoscere il futuro, forse è un atavico dubbio umano. Conoscere per prevenire o conoscere per stare tranquilli. Io per prima avrei voluto (e vorrei) saperlo. Ma alla fine ci sono così tante diramazioni che chissà quante vie ci sono ancora da esplorare con altrettante sorprese. E il bello della sorpresa sta anche lì, avere il cuore palpitante perché non si sa che cosa sta per succedere o troveremo 🙂
      Un carissimo saluto 🙂

  4. tramedipensieri 13 settembre 2013 a 23:15 #

    Il bello del gioco del domino…sta proprio nel sistemare bene le tessere…e poi, farle cadere.
    A volte cadono prima…a volte no….
    Ci piace vederle messe tutte in ordine, in un disegno bene preciso ma fantasioso e non sapere comunque se cadranno o meno…
    La “ola” potrebbe interremporrensi, anche….

    Eppure finito il gioco…ci armiamo di santa paziena e rinnovato entusiasmo e continuamo…

    Bellissimo post e premio meritatissimo da parte della gentile Ludmillarte!
    Grazie
    buona serata
    .marta

    • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 11:05 #

      Ciao .marta, ti ringrazio come sempre per il bel commento che mi hai lasciato e per i complimenti al post e per il premio 🙂
      Hai ragione e anche se è frustrante vedere il gioco interrompersi per colpa di una pedina improvvisa, un inghippo, è altrettanto vero che è inutile piangersi addosso. Ci si rialza e si va per un nuovo tentativo.
      Oppure si procede per il nuovo bivio, in questa profonda contraddizione del gioco. Ma diamine che belli che sono i disegni che ne escono quando tutto va per il verso giusto 🙂
      Visto il ritardo della mia risposta, non posso che augurarti uno splendido inizio di settimana! 🙂
      Andrea

  5. ombreflessuose 15 settembre 2013 a 10:24 #

    Sempre bravo e sensibile il nostro amico Andrea
    La vita va avanti senza o con noi, e non si cura affatto delle nostre riflessioni, ma è bene che ci siano per non lasciare ad un futile soffio di vento “divertirsi” al posto nostro
    Grazie
    Un abbraccio e complimenti per il Premio
    Mistral

    • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 10:58 #

      Sempre onorato da parte tua dolce Mistral e grazie anche per i complimenti per il premio, che sono dolcemente ricambiati 🙂
      La vita avanza molto incurante, a volte è un fido compagno al nostro fianco e altre volte un’onda anomala che ci travolge. Ma è bene sempre essere protagonisti delle proprie vite e, di tanto in tanto, fermarsi per riposare. E poi rimettersi in viaggio 🙂
      Ricambio l’abbraccio e ti auguro una splendida giornata, un sorriso
      Andrea

  6. candidonews 15 settembre 2013 a 17:32 #

    Non avevo mai pensato al domino in questo senso. Grazie Andrea per i pensieri profondi e per gli spunti che ci dai sul ‘senso della vita’ 😀

    • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 10:48 #

      Eheh grazie a te Danilo per questo splendido commento e per essere passato 🙂

  7. nerodavideazzurro 15 settembre 2013 a 20:06 #

    Ciao Andrea, la metafora del domino è un perfetto paradosso: costruisce distruggendo in apparenza, ma riesce a farlo solo se lo si è preparato con grande precisione.
    Una palestra di pazienza, sì.
    Buona serata.

    • Andrea Magliano 16 settembre 2013 a 10:51 #

      Ciao Davide, ti ringrazio. Fa (molto) parte di me giocare con le contraddizioni e i paradossi, quasi a sottendere sempre l’esistenza di forze uguali, ma anche e soprattutto contrari. E per l’appunto l’immagine del domino la trovavo affascinante: un lavoro meticoloso e anche impegnativo in fatica e tempo per prepararlo, che si conclude in qualche minuto di pura e semplice caduta. Ma con la sorpresa finale!
      Molta pazienza, ce ne vuole tanta, ma del resto essa è la virtù dei forti 🙂
      Visto l’ora, ti auguro una buona giornata 🙂

  8. francissius 17 settembre 2013 a 14:18 #

    proprio come il domino, o anche come per i lego, la parte “divertente” sta nell’assemblare l’idea e continuare a costruire sempre con entusiamo e ansia. Solo alla fine si saprà come è venuto fuori il nostro percorso. E’ bello come ci aspettavamo? Fa schifo e bisogna risollevare il domino e per rincominciare da capo? Oppure è stupendo e ci siamo commossi davanti ad una cosa che non ci aspettavamo neppure?
    E’ bellissma l’immagine della pioggia dei colori mentre le carte precipitano! Sono contento di legere sempre qualcosa di evocativo nei tuoi post! grazie!! 🙂

    • Andrea Magliano 17 settembre 2013 a 15:17 #

      Sono contento che troviate sempre qualcosa di bello in questi post e per i commenti che mi lasciate 🙂 Divertente ed eppure faticosa però la costruzione di un gioco nuovo, anche se poi la soddisfazione di vederne il risultato finale è sempre elevata. Anche perché le cose belle vanno sudate e letteralmente guadagnate. Ma c’è anche tanta frustrazione nell’assistere magari solo a un crollo. E di nuovo è vero, le cose migliori accadono talvolta per caso, o dietro anche un’apparente rovina si scoprono nuove verità, tesori! Insomma, in un modo nell’altro ne vale la pena 😉 E come ti accennavo, la pioggia di carte con relativi colori trae ispirazione proprio dalla storia di Alice e dalle carte viventi 🙂
      Un saluto

  9. valivi 21 settembre 2013 a 20:14 #

    Ciao Ame, è da un po’ che non vengo a trovarti! Le tue poesie sono sempre bellissime, anche se i non vedo la vita come un alternarsi di costruzione di torri e distruzione delle stesse, ma come un caotico rimescolarsi del caos. Nasciamo caos e moriamo caos.

    A presto! ^^

    • Andrea Magliano 22 settembre 2013 a 13:03 #

      Ciao Valivi! Ben tornata 🙂 E grazie come al solito per i complimenti e per questa tua osservazione 😉 Il caos è imperante, del resto nasciamo con casualità nello spazio-tempo e sempre senza preavviso ce ne andiamo. E al tempo stesso il caos qui l’ho voluto manifestare proprio in quel vento che fa saltare tutto quanto, così d’improvviso. Il costruire è la nostra necessità di sopravvivere. Mi viene in mente l’immagine della storia velocizzata, costruiamo una casa, la guerra ce la distrugge, la ricostruiamo, passa un tornado, la ricostruiamo ancora una volta, arriva il freddo e porta danni. Insomma, caos + costruzione.
      Ma in verità volevo solo giocare di nuovo al domino eheh Sempre un piacere risentirti!
      A prestissimo 🙂
      Ps. che poi qualcuno dovrebbe essere ormai in partenza se non ricordo male 😉

      • valivi 22 settembre 2013 a 17:07 #

        E se gli uomini sbagliassero a sperare che le proprie costruzioni debbano durare per sempre? Non costruire, ma adattarci, mutare continuamente anche noi…

        Guarda, ho avuto dei seri problemi famigliari che non ti dico, quindi me ne resto a casina. Non ho parole….

        • Andrea Magliano 22 settembre 2013 a 21:43 #

          Sai che proprio su questo tema, il per sempre dell’uomo, stavo giusto iniziando a immaginare il prossimo post? Non prometto nulla, ma chissà. Però adattarci, diciamo persino evolverci, è una necessità intrinseca per la nostra sopravvivenza!

          Noooo, con tante o per indicare il mio stupore negativo. Mi spiace che non parti (per ora, anche se probabilmente hai solo rimandato la partenza! 😉 ), purtroppo davanti a certi eventi non possiamo farci nulla 😦 E mi auguro con il cuore che ora tali problemi siano terminati o ridotti… Ti mando un abbraccio forte intanto, a sostegno 🙂

        • valivi 23 settembre 2013 a 13:32 #

          Attendo allora il prossimo post! Tieni presente che in questo periodo ho poco tempo per i blog (miei o dei contatti che seguo), perciò potrei non leggerlo nell’immediato.

          Ti ringrazio molto per l’abbraccio e il sostegno, lo apprezzo molto. Ci saranno chiaramente altre occasioni per lasciare il nido e esplorare il mondo, su questo non si discute. 😉

  10. stelioeffrena 2 ottobre 2013 a 17:14 #

    Nessuna banalità. Leggerti e immaginare è un tutt’uno.

    PS. Un giorno mi devi insegnare a conferire gli “awards” 😀

    • Andrea Magliano 3 ottobre 2013 a 15:37 #

      🙂 Felice, dopo tutti questi complimenti e sapere che nello scrivere sono riuscito a trasformare in immagini e a trasmetterle e spero emozionarvi!

      Eheh felice di darti una mano se riesco, quando vuoi non esitare a disturbarmi che aiuto ben volentieri 🙂 E se ti hanno assegnato un awards, tantissimi e soprattutto meritatissimi complimenti 🙂

  11. passoinindia 3 ottobre 2013 a 22:09 #

    Ti leggo ora in queste parole che ora so di aver rischiato di perdere.Hai usato un gioco come allegoria della vita. Un gioco azzeccato che riflette la fatica di vivere, di scegliere, di accorgersi di aver sbagliato e a volte anche di aver vinto. Quello che conta è che il castello resti su perché, comunque ne vale la pena. Questa vita è un dono che deve essere onorato, quando ci ferisce, quando ci forgia,e quando ci rimette in piedi, forti più di prima. Davvero bello, descritto con sapienza e speranza. Grazie.

    • Andrea Magliano 4 ottobre 2013 a 11:08 #

      Grazie a te, seriamente 🙂 La vita è un dono enorme che va vissuta fino in fondo senza rimpianti. Quello che ci offre, i presunti ostacoli a cui ci mette di fronte, i bivi in cui scegliere, credo siano sempre parte integrante di un cammino di crescita e scoperta che parte da noi per arrivare all’altro. Il castello deve restare su e se crolla, beh, rimboccarsi le maniche per ricostruirlo. Nuovamente grazie e felice di averti potuto regalare un’emozione 🙂 Un carissimo saluto!

    • Andrea Magliano 4 ottobre 2013 a 11:09 #

      Ho letto questo articolo che mi hai passato e devo ammettere che mi ha felicemente colpito 🙂 Grazie per la condivisione!

  12. vittoriot75ge 3 luglio 2014 a 13:17 #

    Bravissimo, meno male che l’hai riproposto su facebook 🙂

  13. jeiemerwin 3 luglio 2014 a 15:43 #

    Bellissimo, complimenti!

  14. Nicola Losito 4 luglio 2014 a 11:32 #

    Bello allestire un domino, altrettanto è riallestirlo, cioè costruire qualcosa di nuovo.
    Mai fermarsi soddisfatti.
    Nicola

    • Andrea Magliano 8 luglio 2014 a 14:56 #

      Mai esserlo soddisfatti, c’è sempre qualcosa da migliorare.
      Mai fermarsi, c’è il rischio di perdersi sempre qualcosa.
      Quantomeno provarci eheh
      Un carissimo saluto Nicola 🙂

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