Scream 4

14 Gen

Nell’immaginario horror Wes Craven, padre di celebri pellicole come Nightmare on Elm Street e Scream, si è distinto per lo stile dissacrante, tra critica sociale, comicità e metatestualità, e la particolare attenzione verso gli adolescenti, simbolo del nostro futuro.

Nei suoi film i ragazzi sono spesso vittime innocenti degli errori commessi dalle passate generazioni, ree di aver macchiato con il sangue il domani. Così in Nightmare, Freddy Krueger si vendica dei genitori uccidendo i figli, là dove nessuno può salvarli.

La critica di Craven segna un decisivo passo avanti con il primo Scream. Nel film, una città di provincia è scossa da un serial killer coperto da una maschera di Halloween, Ghostface, ispirato al celebre Urlo di E. Munch. Sviluppando la fobia verso lo straniero e l’altro da sé, tutti sono potenziali vittime e carnefici. Ma soprattutto mostra dei giovani per cui realtà e finzione sono flebilmente separate.

A essere colpiti non sono più solo i demoni dell’America, ma quello stesso genere cinematografico che ha reso celebre il regista. Per l’intera pellicola, Craven si diverte con il suo pubblico costruendo un teatro degli orrori in cui le sequenze di omicidi sono alternate a momenti di ilarità, al punto da frastornare e chiedersi Ma è un horror o una commedia?

Il regista gioca volutamente con questa contraddizione, evidenziando topoi e archetipi di un genere spesso sottovalutato e ingiustamente criticato, sottolineandone limiti e possibilità. Dissemina il film di indizi (celebre l’apertura con Drew Barrymore a cui il killer chiede telefonicamente quale sia il suo horror preferito). Costruisce un almanacco di regole ferree da rispettare e le esplicita attraverso i personaggi della sua recita, che tuttavia canzonano consapevolmente e puntualmente sovvertono.

Ci sono regole precise che devi rispettare se vuoi sopravvivere in un film dell’orrore: non fare sesso, non ubriacarti o drogarti, non dire ‘Torno subito’, non rispondere al telefono, non aprire la porta, non cercare di nasconderti.

Scream 4 PosterNel 2011, Craven torna sull’argomento con il quarto capitolo, ambientandolo 15 anni dopo nella stessa cittadina. Sidney Prescott, la sopravvissuta, vi ritorna per promuovere il suo libro autobiografico. Alla vigilia del suo arrivo, un nuovo Ghostface torna a mietere vittime tra i liceali e in pericolo c’è la cugina di Sidney, Jill. Questa volta il serial killer sembra ricalcare gli eventi della prima strage, ma con nuove e potenziate regole.

Scream 4 dà l’occasione di espandere l’argomento. Recuperando alcuni personaggi della vecchia trilogia, mette sul campo due squadre, gli adolescenti di ieri ora adulti contro quelli di oggi. Tutti sono sospettabili e i feriti ricadono su entrambi gli schieramenti, ma a poco a poco si fa evidente per chi parteggia il regista.

Si ride meno e il film sembra pervaso da una profonda malinconia. La nuova generazione è dipinta più gretta, votata all’egoismo dei propri obiettivi per cui ogni legame o ideale è sacrificabile. La generazione 2.0, sempre collegata (ma sola) su Internet o al cellulare, sommersa da immagini di nera violenza, si è fatta più insensibile e superficiale. Per loro, sono più importanti le ferite fisiche che quelle dell’anima.

Il metatesto cinematografico si determina a partire dalla collocazione di Scream 4 all’interno della saga. È un sequel (un capitolo successivo della narrazione), un remake (un rifacimento più o meno fedele del lontano numero uno) o un reboot (parto da una storia nota, ma ne derivo una nuova)? Niente di tutto questo ed eppure tutto.

Craven omaggia se stesso citando le scene cardine dell’originale. Lo stesso killer è un simulacro del precedente, seppur aggiornato. Così come le regole, dove non basta essere vergini per sopravvivere (rimando hollywoodiano alla tradizione cristiana per cui il sesso prematrimoniale è peccato), fedelmente mutano. Il regista poi rende tutto surreale con la maratona di Stab, film dentro al film ispirato agli eventi del primo Scream, entrambi divenuti oggetti di culto.

I giovani non conoscono i classici del genere, ma una loro mera imitazione attraverso l’esplosione di discutibili e dimenticabili remake da parte dell’industria di intrattenimento, nonché dalla loro deriva comico-demenziale (seppure con piccole perle come Zombieland o L’alba dei morti dementi). Assuefatti dall’efferatezza della morte, in un crescendo di episodio in episodio, la trama si assottiglia all’inesistenza o ripiega sulla vuota autoreferenzialità, qui esemplificata dal triplice inizio di Scream 4 che a sua volta fa il verso a numerose saghe.

Per concludere, l’accusa ai mezzi di comunicazione di consumare frettolosamente le notizie senza il giusto grado di approfondimento, elevando persino i carnefici a moderni eroi.

La tragedia per una generazione è sempre uno scherzo per quella successiva.

©®aMe
Andrea Magliano

35 Risposte a “Scream 4”

  1. francissius 14 gennaio 2014 a 12:07 #

    ogni generazione ha la sua macchia muffolente. questa (e parlo anche per me) è in simbiosi con la tecnologia di nternet. Possiamo dire che è nociva ma ci stiamo lo stesso!
    Non ho mai visto la serie del film (non ho mai visto niente di interessante yeah!) e mi ricorda (purtroppo [?]) i vari scary movie.
    A leggerti sembra tutto interessante il film, chissà come mai pensavo fosse un horror senza scopo e realizzato unicamente per spaventare! #einvece!
    Grazie come sempre per queste perle 🙂

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 12:16 #

      Io credo come in tutte le cose che nulla è male, è l’uso che ne facciamo che può diventare sbagliato. Qui i personaggi sembrano sospesi in un limbo, la cui vita è dettata da Internet e dal presunto successo facile che esso comporta. E’ proprio un essere svuotato da dentro e alla base.
      Mentre per la somiglianza con ‘Scary Movie’ eheh hai totalmente ragione. Il problema di ‘Scream’ che già si prendeva in giro da solo e la sua parodia ne ha acuito all’eccesso l’intenzione. La trilogia iniziale di ‘Scream’ va vista così: un horror semiserio. Questo capitolo è più cupo, più aspro verso i giovani d’oggi ecco 🙂
      Grazie a te come sempre per le tue opinioni e per accogliere le mie 🙂

  2. stefaniazan8 14 gennaio 2014 a 14:14 #

    Stavo pensando a quale sbaglio della generazione che precede la nostra…
    Forse ci hanno permesso troppo
    Perché a loro era negato tanto
    Noi riusciremo a ritrovare l’equilibrio?
    O risultermmo troppo disorientati in tutta questa libertà?
    Con quali conseguenze?
    Grazie del post Andrea.

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 12:27 #

      Grazie a te per queste riflessioni che ampliano la discussione!
      Forse ogni generazione ha sempre troppo rispetto alla precedente, anche se per via della recessione le nuove hanno la più grande perdita, la speranza o fiducia del domani. Il timore è che la ricchezza materiale non corra di pari passo con quella umana/spirituale. Ché nella stessa saga di ‘Scream’, nella trilogia originale pur mescolando costantemente finzione e realtà, alla base degli omicidi c’è una vendetta, nel quarto capitolo nulla di tutto questo, ma la ricerca del successo rapido calpestando tutto e tutti.
      Che domandone però eheh 🙂

  3. lupokatttivo 14 gennaio 2014 a 14:16 #

    mitico Craven…. premonitore 😉

  4. lucadic67 14 gennaio 2014 a 19:15 #

    Mi piace il genere horror.attualmente seguo su sky la serie di quei film con la telecamera accesa di notte per filmare eventi malefici…comunque la maschera di Ghostface e’ mitica,usata anche per fare scherzi agli amici…ciao.

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 11:29 #

      ‘Paranormal Activity’, checché ne dicano, il primo secondo me era nel suo piccolo meritevole. Anche a me piace l’horror, se racchiude metafore sociali (a volte migliori dei film più blasonati).
      Sulla maschera, sai che Craven aveva dichiarato che non sapevano che volto dare al killer, ma girando per location trovò in un negozio la maschera? 🙂

      • lucadic67 15 gennaio 2014 a 16:45 #

        Andrea grazie per le info.Si l’horror racchiude a volte fantasia e relazioni con la realta’.Forse ci aiuta anche a sviscerare i nostri dubbi e perplessita’ sulla quotidianita’,avara spesso di terrore allo stato puro…a presto e ottime cose,ciao.

        • Andrea Magliano 17 gennaio 2014 a 13:28 #

          Questa è una delle cose che più mi piacciono del cinema. Fantascienza, horror o fantasy, che sembrano così fini a se stessi o totalmente finzione, racchiudono sempre interessanti sorprese se ben analizzate, sorprese che riguardano l’uomo o comunque il quotidiano! Magari si potrebbe approfondire la cosa in qualche post futuro, chissà! A te Luca, un grande saluto e abbraccione 🙂

  5. stelioeffrena 14 gennaio 2014 a 19:49 #

    Ciao Andre e grazie per gli auguri 😉 Col consueto ritardo, ricambio e ti stringo la mano per questo bellissimo testo. A presto!

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 11:15 #

      Ciao Stelio, ma non preoccuparti per il ritardo, anch’io non sono un campione di puntualità eheh Felice dell’apprezzamento e soprattutto di ritrovarti 🙂

  6. Nicola Losito 14 gennaio 2014 a 20:00 #

    Attenta disanima di film che – ammetto – non ho mai programmato di andare a vedere. Eppure la tua recensione dà l’idea che almeno uno si dovrebbe vederlo, così giusto per farsene un’idea personale.
    Bravo come sempre.
    Nicola

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 11:32 #

      Originariamente anch’io giravo al largo da questo genere di pellicole, troppo violente e sanguinolente per i miei gusti. Però poi, con i film giusti, mi sono dovuto ricredere per via dei loro sottotesti e riflessioni. Poi l’horror è anche una buona palestra della narrazione, smuovendo sentimenti viscerali nelle persone. Ma intanto un grazie di cuore 🙂
      Andrea

  7. nerodavideazzurro 14 gennaio 2014 a 22:52 #

    L’idea di base mi ricorda “Il seme del male” (2004).
    Non mi ritengo un cultore del genere (figurati che ad inizio post ho confuso Craven con Whedon) però a volte se c’è da vederlo vado fino in fondo.
    Complimenti per i temi che sfiori e per la perizia d’analisi 🙂

    P.S.: Scary Movie, ecco cos’era … XD

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 11:51 #

      No, Whedon no! Non mi puoi fare questo 😉 Ovviamente scherzo!
      In realtà, anch’io diciamo bazzico qua e là in vari generi e se meritano, beh cerco di approfondire.
      ‘Scary Movie’ è divertente anche se rispetto a ‘Scream’ le differenze talvolta sono proprio minime, si fanno già troppo il verso da soli eheh
      Grazie mille per i complimenti, come sempre 🙂

  8. marco 14 gennaio 2014 a 22:56 #

    Sapevo quasi già tutto di questo post, guarda un po’ che strano : )) (non per mia conoscenza personale però!!)
    A parte gli scherzi, ho trovato su internet Nightmare che sto scaricando tramite torrent, e non avendo ancora visto i film non posso esprimere un giudizio.
    Solo una curiosità, se hai trovato anche una differenza tra i due scream per quanto riguarda il senso dell’ironia e della commedia. Nel senso, mi sembra di capire che con il passare degli anni all’insensibilità e alla vuotezza della generazione X corrisponde anche una perdita di ironia nell’affrontare la realtà da parte dei giovani? (non da parte del regista, che svolve questo discorso meta cinematografico in modo evidentemente ironico e metacinematografico)

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 14:24 #

      Eheh avevo talmente voglia di condividerlo che ti ho spoilerato troppo sul post. Ma sul prossimo hai ancora totale sorpresa (poi vedi che ti farà schifo eheh speriamo di no!). Per ‘Nightmare’ mi raccomando guarda il capitolo uno originale e non il remake di qualche anno fa 😉
      Sul discorso ironia, credo la possiamo mettere su due piani. Il regista è sì ironico, ma è un’ironia meno ‘piaciona’ e più sul malinconico-andante (tanto evidenziata da chi sopravvive e chi no) rispetto al primo Scream. Sull’ironia della generazione, in Scream 1 è volutamente eccessiva (al punto che persino Scary Movie che ne fa il verso non se ne discosta molto), nel quarto i giovani sono più consapevoli del proprio ruolo e si prendono più sul serio. Almeno questa è la sensazione che ne ho tratto. Il vuoto di questi nuovi adolescenti è evidenziato nel finale. SPOILER l’assassino (uno di loro) inscena la sequela di omicidi e poi finge di esserne l’unico sopravvissuto, per la semplice fama. Per farlo, a perire saranno gli amici e la famiglia perché di poca importanza per il proprio egoistico obiettivo. Nei precedenti, la furia omicidica scaturiva dalla vendetta, non giustificabile sempre, ma pur sempre più genuina che della semplice ricerca della fama. FINE SPOILER

      • marco 15 gennaio 2014 a 15:08 #

        Si ho messo su il torrent dell originale! A livello di trama mi attira molto di più questo scream 4 rispetto al primo: SPOILER uccidere per ottenere la fama è veramente crudo e fingere di essere una vittima molto masochista e più sottile di una semplice vendetta! FINE SPOILER

        • Andrea Magliano 17 gennaio 2014 a 13:36 #

          Anche per questo sottolineo come il ritratto della nuova generazione è in un certo senso peggiore della vecchia in questo film. Ma quel finale apre anche la critica ai mass media e a una società che moderna in cui le parti, carnefice ed eroe, non sono più distinte. Insomma, avevi capito che mi piaceva Scream 4? :p

  9. ombreflessuose 15 gennaio 2014 a 08:18 #

    Andrea, tu mi incanti, mi fai “amare” anche trame che mai vedrei
    Confesso che i film Horror mi mettono l’ansia .
    Ho provato di vedere Nightmare ma non sono arrivata alla fine
    Anche il primo Scream…stessa sorte
    Grazie, sei davvero molto bravo
    Abbraccione
    Mistral

    • Andrea Magliano 15 gennaio 2014 a 12:31 #

      Grazie a te Mistral per partecipare sempre con spunti interessanti! Il cinema di terrore non è un tema che affronto spesso, però c’è qualche guizzo interessante. L’ansia la provo anch’io, al punto che preferisco vedere il film comodamente a casa che al cinema così da essere libero di sospendere la visione in qualsiasi momento. Ma ciò che apprezzo è l’ansia se genuina, insomma quando si scatena una reazione viscerale. Al pari di quelle provocate da dolci poesie!
      Ricambio l’abbraccione e vi aggiungo un sorriso! 🙂
      Andrea

  10. ludmillarte 15 gennaio 2014 a 18:46 #

    e vuoi vedere che ora magari riesci a farmi guardare un film horror! 😉
    per le colpe e le generazioni tutto s’accumula nei secoli dei secoli ed ognuno se la deve cavare quand’è il suo turno con l’ eredità ricevuta cercando, possibilmente, di lasciarne una migliore.
    abbraccione 🙂

    • Andrea Magliano 17 gennaio 2014 a 18:07 #

      Eheh almeno un horror nella vita bisogna guardarlo, però non voglio sentirmi responsabile per i brutti sogni! Dunque per cercare di ovviare al senso di colpa anticipo l’abbraccione di rito 😉
      Del resto siamo l’eredità del passato, se è nobile l’idea di lasciarne una migliore, è anche vero che qualcosa sfugge al nostro controllo. A volte penso spesso anche a questa mania di piangere i bei vecchi tempi e le vecchie generazioni, ma poi mi convinco che sia la solita storia che l’erba del vicino è sempre più verde!
      Ri-abbraccione carissima Lud 🙂

  11. melodiestonate 16 gennaio 2014 a 08:32 #

    i miei figli impazziscono per il genere horror…..quando non c’è nulla di interessante all tv ,si mettono al pc e si vedono un film horror qualche volta li guardo anche io, ma non ci impazzisco….preferisco un film d’amore o erotico 😀 ciao carissimo

    • Andrea Magliano 17 gennaio 2014 a 18:09 #

      Io ammetto che se è un horror ben fatto lo guardo con piacere, ma se si limita a una successione di scene splatter spengo tutto eheh Chissà che non arrivino post anche su film d’amore/erotici prima o poi 🙂 Un salutone gigantesco Sara!

  12. 65luna 17 gennaio 2014 a 14:21 #

    Ciao, Ti Ho Nominato Per Gli Shine-On-Award! 65Luna

  13. Nicola Losito 18 gennaio 2014 a 10:51 #

    Ciao Andrea,
    ho una notizia, spero simpatica, per te. Ti ho nominato per il Shine On Award. Se il premio ti interessa e vuoi partecipare alla kermesse troverai le semplici regole da seguire nel mio post settimanale di Lunedì 20 Gennaio 2014.
    Un cordiale saluto.

    Nicola

    • Andrea Magliano 19 gennaio 2014 a 18:09 #

      Altroché se è simpatica, mi fa molto piacere questo tuo pensiero 🙂 E naturalmente, anticipo i complimenti a te per il premio vinto! Non mancherò all’appuntamento settimanale Nicola! Un grandissimo saluto e ancora grazie mille 🙂
      Andrea

  14. vittoriot75ge 27 marzo 2014 a 20:32 #

    Molto bella la recensione.
    In effetti sono tentate di vederlo (magari saltando il 2 ed il 3) 🙂

    • Andrea Magliano 28 marzo 2014 a 00:24 #

      Ti giuro che non sono stato pagato da Craven (magari sono io stesso Craven :p ). Fammi sapere se lo guardi che sono curioso 🙂

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