Don’t you think that it’s boring how people talk?
Making smart with their words again, well I’m bored
Tempestati di informazioni, da nascita a morte
Si susseguono parole e colori di voci monotone
Che di maschere ipocrite avvolgono il volto informe
Getting pumped up from the little bright things I bought
But I know they’ll never own me (yeah)
Decodificando sovrastrutture, primi passi muovo
Che il possesso esteriore porta alla povertà
Che nel minimalismo interiore vige la nuova ricchezza
Baby be the class clown, I’ll be the beauty queen in tears
It’s a new art form showing people how little we care (yeah)
Parole casuali volando nell’aria in picchiata scendono
In fiumi impetuosi di lettere, a volte colpiscono
Che nonostante gli schizzi si impara a camminare
We’re so happy, even when we’re smilin’ out of fear
Let’s go down to the tennis court and talk it up like yeah (yeah)
Della paura non voglio essere il nutrimento
Bensì della paura voglio cibarmi
Che nel buio pur sempre un cuore pulsa (yeah)
Everything’s cool when we’re all in line for the throne
But I know it’s not forever (yeah)
Obiettivo mi pongo, quel trono agogno
Pavimento luminoso dentro di quiete e felicità
Che del mio reame e delle mie strade sarò sovrano
I fall apart with all my heart (yeah)
And you can watch from your window (yeah)
©®aMe
Andrea Magliano
Nella costruzione della nuova storia del blog, aggiungo un altro, per me difficile, tassello. Intrecciando la narrazione con la canzone Tennis Court di Lorde, ora avvicinandomi e ora allontanandomi, invito a non sottovalutare il videoclip. Realizzato con un’unica ripresa con la cantante in controluce, fa del minimalismo estetico formale la sua cifra spostando il racconto su tre livelli (testo, volto, luce).