Disoccupazione

28 Gen

Mamma diceva sempre A un colloquio presentati ordinato. Camicia e scarpe eleganti e per una buona volta pettinati!
Mamma non aveva idea del moderno mondo del lavoro.

Rumore di onde.

Si accomodi. Ha con sé un curriculum? Il mio interlocutore legge con attenzione il documento. Di tanto in tanto annuisce, poi arriccia il naso e la fronte si riempie di rughe. Vedo che lei si è fermato alla laurea breve. Deduco che non fosse in grado di proseguire con la specialistica e che non fosse molto bravo a scuola!
Cerco di restare calmo e di spiegare brevemente. In verità, ho un diploma da ragioniere programmatore conseguito con lode e una laurea triennale in Ingegneria dell’informazione ottenuta nei tempi richiesti con 110 e lode. Il motivo per cui non ho proseguito gli studi è che…
Sono interrotto. Capisco, non è un bravo studente. Non c’è da vergognarsi. Lei non è chi stiamo cercando. Arrivederci.

Rumore di onde contro una barca.

Non bisogna farsi prendere dal panico. Il mondo del lavoro è impegnativo e i tempi purtroppo sono quel che sono. La crisi si è abbattuta duramente su tutti gli stati, uno dopo l’altro. Checché a lungo si è detto che la crisi fosse un’invenzione comunista. Sorriso in volto e via al prossimo incontro!
Buongiorno, volevo consegnare il curriculum. A chi lo posso lasciare?
Che giovanotto affascinante! Prego lo inserisca in quella fessura. Le faremo sapere il prima possibile!
Ma quello è un tritadocumenti!
Appunto. Un saluto!

Altre onde contro una barca. Iceberg a prua!

Mai demordere! La musica aiuterà a trovare la giusta carica e la colonna sonora di Rocky è ciò che ci vuole. Leggiamo qualche annuncio di lavoro sulle bacheche professionali. Chi cerca trova del resto!
Stiamo cercando un candidato di età entro i 25 anni…. Primo requisito ok. Che abbia conseguito un titolo di laurea entro l’ultimo anno… Fortuna che sono laureato da pochi mesi. Con esperienza almeno decennale nel settore… Eh? Ma si può iniziare a lavorare a 15 anni? Preferibilmente madrelingua in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese. Ho dimenticato la tequila in cucina, vado a prenderla.

Scialuppe in mare. Jack e Rose sono caduti in acqua per scansare l’iceberg.

Come puoi notare la nostra azienda si occupa di numerose mansioni. Grazie alla forza lavoro di giovani studenti costretti a fare stage gratuiti per le scuole, ci siamo potuti espandere nel mercato pubblicitario e cinematografico. Abbiamo un ramo che si occupa di casting e di organizzazione eventi. Infine lavoriamo molto sul web con l’e-commerce e il blogging.
Sembra interessante e qui avrei modo di coltivare molte delle mie passioni. Soprattutto riuscirei a mettermi alla prova e crescere professionalmente. Inoltre, le piccole aziende garantiscono un maggior coinvolgimento nei progetti e fanno curriculum. Nella fattispecie sarei molto interessato al versante cinema e pubblicità. Cala un drastico silenzio.
Ah no! Non funziona così! Tu non puoi avere due preferenze. Evidentemente non hai capito chi sei e che cosa ti piace della vita. Mi dispiace, ma quella è la porta.
Ma da quando l’essere eclettici e la versatilità sono difetti e non pregi? Meno male che ho la mia fiaschetta di tequila dietro.

Piangiamo i morti, ma almeno la nave resta a galla.

Una persona intelligente non commette due volte lo stesso errore. La prossima volta non ci faremo trovare impreparati.
Noi ci occupiamo di questo e di quello. La nostra azienda… ascolto con molta attenzione … a quale campo è interessato? Faccio la mia scelta, stavolta non sbaglierò! Ah no! Non funziona così! Lei non ha nessun diritto di scegliere, deve scendere a compromessi con il lavoro e non mi sembra disposto. In aggiunta, lei è vecchio: si è laureato oltre un anno fa e la sua laurea è vecchia. La porta è quella.
Ricordati le lezioni di yoga, caro Andrea. Non trasformarti in una banshee. Trattieni i tuoi poteri prima che la Disney decida di fare un film su di te. Chi ha rubato la mia tequila?

Rumore di onde. Rumore di un delfino che tira una craniata.

I giorni passano e le iscrizioni ai siti del lavoro aumentano. Da linkedin (sì, mi trovate anche qui) ai siti in polinesiano (lavoro è lavoro), fiaschetta dopo fiaschetta, aumenta il numero di aziende che falliscono, licenziano o che vivono cassaintegrati. Si modificano le leggi in materia, si impedisce l’assunzione grazie a istituzioni che pensano a se stesse, si trovano nuove scuse.
Mi assume?
Ovvio che no, lei non è residente nel comune dell’azienda.
Ovvio che no, lei non è una donna di bella presenza.
Ovvio che no, lei ha una laurea. Sul mercato del lavoro costa di più.
Ovvio che no, lei non ha parenti in quest’azienda.
Ovvio che no, lei non è iscritto alle suddette istituzioni.
Ovvio che no, lei ha un piercing! Sì, ma lei ha un tatuaggio in bella mostra! Embè? Io sono il capo!

Il capitano dice che una tempesta si sta per abbattere. Altro delfino.

Una chiamata da un numero sconosciuto! Oddio, potrebbe essere un’offerta di lavoro! Ormai il mio numero di cellulare ce l’hanno tutti, compresa la lucciola della quinta strada. Con gli occhi brillanti rispondo. Salve, le interessa uno scaldabagno? Ma non si vergogna a chiamare un povero disoccupato ancora poco poco speranzoso??? Comunque, mi parli dello scaldabagno!

Onde. Mal di mare. Tristi suonate irlandesi. Ancora delfini!

Abbiamo visto il tuo blog. Scrivi molto bene e saremmo ben felici di lavorare con te già dalla prossima settimana. Un coro di simpatiche suore intona un melodioso Hallelujah alle mie spalle. D’un tratto la gran madre è colta da un colpo di tosse e si accascia a terra. Due sorelle la issano su una barella e la portano via. Le condizioni di lavoro? Stage gratuito, full-time più straordinari, con nessuna reale possibilità di assunzione al termine.
La simpatica suora aveva già capito tutto.

Terra in vista! A urlarlo è la simpatica suora messa a vedetta.

Prima o poi troverò il coraggio di farlo e di lasciarmi tutto alle spalle. Quando anche l’ultimo briciolo di speranza mi avrà abbandonato. Rigiro tra le mani il biglietto di sola andata. Non c’è indicata nessuna data. Mi hanno detto di inserirla la mattina della partenza.
Qual è la mia colpa? Quella di avere un sogno e aver cercato di realizzarlo? O quella di non essere ricco, raccomandato, facente parte di un gruppo politico o religioso? Ché non può essere solo fortuna.
Giorno dopo giorno, crolla la fiducia verso un paese che non ha sufficientemente creduto in me. Raccolgo i sogni e li custodisco gelosamente nella valigia. La chiudo a chiave e la nascondo nella speranza che non me li portino via. Non anche questi.
Domani sarà un altro giorno.

Stritolo nervosamente la mia coppola in mano.
Il viaggio è stato lungo, ma Ellis Island è finalmente davanti a me.
In coda per il mio turno, attendo…

©®aMe
Andrea Magliano

Nota dell’autore. Gli eventi sono romanzati, ma veritieri. Sono stati omessi episodi, il rapporto con agenzie interinali, scuole o precedenti esperienze di lavoro. Il post non va inteso di bandiera politica. Sono solo uno di milioni disoccupati che racconta la sua esperienza.

67 Risposte to “Disoccupazione”

  1. sguardiepercorsi 28 gennaio 2014 a 14:01 #

    È davvero dura… Ti auguro di trovare presto un lavoro…

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 11:51 #

      Ti ringrazio Chiara! E speriamo per tutti che questa fase recessiva termini al più presto!

  2. sabato83 28 gennaio 2014 a 14:14 #

    In bocca al lupo per tutto!

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 11:51 #

      Crepi una, due, … mille volte (giusto per andare a colpo sicuro eheh)

  3. samantagiambarresi 28 gennaio 2014 a 18:20 #

    Meravigliosa descrizione di un lungo viaggio. Incrociamo le dita, un abbraccio Samanta

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 11:52 #

      Incrociamo le dita e continuiamo a rimboccarci le maniche! E intanto grazie per il supporto 🙂

  4. francissius 28 gennaio 2014 a 18:31 #

    Pungente tanto veritiere sono le tue disavventure, ormai siamo siamo delle zatterine alla deriva in mezzo a squali e a Corsola affamati. Quante volte dobbiamo dire:”non é giusto?” Hai ragione a dire che non abbiamo fortuna come i nati ricchi o facente parte di chissà quale organizzazione. Io pensavo di instillare fiducia scrivendo nel mio CV che sono un volontario Avis, ma a quanto pare i tizi del lavoro pensano che un giorno ogni quattro mesi saró pagato anche senza non lavorare! (per dire…) é stato un post dissacrante e che strizza l’occhio( ti ho rubato l’espressione :p) all’ingegner Fantozzi. Ahhhh amara verità. Che mondo! auguri e stringi l tua valigia!!!!!

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 11:56 #

      Questa notizia dell’Avis (non che sei volontario, ma che è stato motivo di discriminazione in sede di assunzione) mi è nuova e un’altra triste testimonianza di questo mondo! Altro che squali e Corsola, quelli a confronto sono anche troppo carini e gentili eheh
      Fantozzi è un po’ l’ombra da cui ho cercato di fuggire devo ammetterlo, vuoi che era genovese, vuoi che era un ragioniere, ma avevo paura di fare la sua fine. Solo che nonostante tutto lui lavora, io ancora zampetto in giro :p Stringiamo la valigia, prima o poi qualcuno ci darà una casa 🙂

  5. ludmillarte 28 gennaio 2014 a 19:23 #

    certo Andrea che non va inteso di bandiera politica ed anche che sei uno tra i tanti disoccupati. è frustrante e triste per chi legge figuriamoci per chi lo subisce! i sogni però non s’abbandonano mai malgrado la dura e cruda realtà. tu li porti con te nel tuo viaggio ed è giusto così, perché crederci malgrado tutto è la prima cosa. un in bocca al lupo enorme col cuore. ti abbraccio

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 13:17 #

      Privatamente ti ho fatto un po’ di making of. Ho volutamente specificato che non era un post di bandiera solo per prevenire eventuali strumentalizzazioni (mai dire mai).
      In taluni momenti, leggo questi episodi come una prova che i sogni devono affrontare. Ne restano magari scalfiti e doloranti, ma sono sempre lì. Un po’ diversi, forse più reali, ma lì. Crepi il lupo, in barba agli animalisti! Ricambio con affetto l’abbraccio 🙂

  6. Manuel Chiacchiararelli 28 gennaio 2014 a 19:47 #

    Per prima cosa ti faccio i miei più sentiti auguri di trovare presto un lavoro, e uno che ti piaccia (ci sono passato, ti consiglio solo di essere positivo e di non mollare mai 🙂
    Secondo, complimenti per come scrivi…da questo punto È un bellissimo racconto

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 21:27 #

      Ciao Manuel, accetto con grande piacere i tuoi auguri. Tra alti e bassi, ci si abbatte e ci si rialza. A furia di cercare, prima o poi qualcosa si deve trovare, si spera eheh
      Intanto grazie anche per i complimenti, mi fanno molto piacere 🙂

  7. passoinindia 28 gennaio 2014 a 21:57 #

    Siamo tutti ad Ellis Island, in attesa di un futuro migliore, come spero sarà il tuo. Un abbraccio.

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 21:30 #

      La coda di Ellis Island si allunga, così come aumentano le speranze che qualcosa cambi al più presto per tutto. Ricambio con piacere l’abbraccio di sostegno 🙂

  8. marco 28 gennaio 2014 a 22:02 #

    A quella dell’esperienza a partire dai quindici anni sono morto dal ridere:)) il tutto in realtà fa indignare e profondamente anche.l’unica cosa che resta da fare a volte è far finta di niente.ma la cosa che ti consiglio è studia una lingua e scappa! Te puoi ancora e il futuro decisamente ti sorriderà

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 21:34 #

      Altro episodio che ho omesso nel racconto, sintomatico della perversione del sistema: il datore di lavoro a cui mando il cv che non mi risponde, ma che dopo mesi mi chiede una referenza (lui a me) per la sua azienda. Ed io che sgrano gli occhi incredulo. Si ingoia l’amarezza, anche se a volte è troppo dura da far scendere, in attesa di momenti migliori. Ma il biglietto sventola sempre lì… Grazie comunque e checché tu ne dica, anche tu puoi partire in ogni momento 😉

  9. tramedipensieri 28 gennaio 2014 a 23:03 #

    Un post simpaticissimo se non fosse che con-tiene una triste realtà che viviamo tutti i giorni.

    Non perdere le speranze Andrea, tra tanti anche il motto di mia mamma è sempre valido “chi non ha faccia non campa” quindi non ti stancare, non ti stancare e nel mentre accetta quel che passa il convento anche se poco…tutto serve.

    ..e se puoi, vai altrove

    in bocca a lupo
    un abbraccio
    .marta

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 21:46 #

      A volte non resta altro che ridere davanti a simili episodi che si diffondono come un virus tra sempre più persone. Ma la tua mamma è una donna molto saggia e il suo consiglio lo metto in saccoccia 🙂
      Certe risposte le si lasciano scivolare per evitare di far affondare il coltello. Mi chiedo a quando il cambio di rotta di questa situazione.
      E intanto ci si stringe e si punta l’occhio sempre più lontano.
      Grazie .marta per il sostegno e per l’abbraccio 🙂

  10. Marti in the Sky 28 gennaio 2014 a 23:56 #

    È dura essere giovani nel 2014.

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 21:47 #

      Dura. Ed è dura anche solo sognare, ma a quelli non bisognerebbe rinunciare mai!

  11. Ale22andro 29 gennaio 2014 a 00:16 #

    Sei un ragazzo dannatamente in gamba. Andrà bene vedrai!
    Quando partiamo? Londra o Berlino?

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 21:53 #

      Eheh speriamo. A furia di scavare prima o poi il fondo lo si deve pur toccare, e che diamine XD Mmm, io propongo Londra (con il tedesco non ho un buon rapporto!) e per la partenza quando vuoi. Ci stai? 😉

      • Alessandro 31 gennaio 2014 a 02:20 #

        Io credo di partire a fine Febbraio, che ne dici?

        • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 13:09 #

          Non sarebbe male 🙂

        • Alessandro 1 febbraio 2014 a 17:31 #

          Ma chissà se quest’idea folle si concretizzerà un giorno. Intanto si aggiungo su FB 🙂

        • Andrea Magliano 2 febbraio 2014 a 11:26 #

          Mai dire mai eheh Una valigia la si tiene sempre sotto al letto! Corro ad aggiungerti, grazie 🙂

  12. ombreflessuose 29 gennaio 2014 a 08:04 #

    Questa terra non ci apprezza, studio, sudore, ancora studio e tante illusioni
    Conserva nella valigia del cuore i tuoi sogni ma non ti arrendere, ci sono ancora mari inesplorati che aspettano di essere navigati
    Uno dei miei sogni è coltivare un fazzoletto di terra che non possiedo
    In questo Paese ci sono distese di terre incolte, ma nessuno se ne accorge
    Un grande abbraccio e sempre sempre bravo
    Mistral

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 21:59 #

      Proprio vero che questo paese non ci apprezza. Ma aggiungiamo anche che è totalmente cieco davanti a tante risorse che potrebbe più semplicemente coltivare (quelle terre incolte, così come noi giovani a nostro modo incolti). Non ci si arrende, mettiamo in sicurezza la passione prima che ce la spengano definitivamente e lottiamo per loro.
      Grazie Mistral, come sempre e un buon domani ai nostri sogni e per quel fazzoletto di terra 🙂
      Grande abbraccio!

  13. stefaniazan8 29 gennaio 2014 a 08:29 #

    Insomma! Ma devo spiegarti tutto ogni volta?
    Devi guardare il lato positivo delle cose!
    Non sei una donna!
    non hai dovuto lavorare fino a 15 anni
    Non sei finito tu nel tritacarte (credimi alcuni ne sarebbero capaci)
    Con le suore ti poteva andare peggio…
    Sapevi che i delfini mordono?
    Hai conosciuto Jack e Rose (no dico, ma ti rendi conto?)

    Ma la cosa più incredibile di cui devi essere orgoglioso e fiero HAI VIAGGIATO SUL TITANIC e sei SOPRAVVISSUTO!
    😀

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 22:12 #

      Ahahah in realtà Stefania non ti ho detto nulla, ma ho scritto questo testo solo per ottenere questo tuo commento e morire dal ridere 🙂
      Ho provato a guardare così tante volte Il lato positivo delle cose che alla fine mi sono sentito Bradley Cooper, ma giunto a Ellis Island mi hanno detto che non ci assomigliavo minimamente!
      E ti rivelo anche che il tritadocumenti è un incubo perenne, nonostante la sopravvivenza dal Titanic 🙂
      Grazie grazie 🙂

  14. Niko 29 gennaio 2014 a 10:10 #

    Carissimo, non demordere, non scoraggiarti, continua a cercare, ad inoltrare i tuoi curricula.. un salutone 🙂

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 22:15 #

      Inoltro e inoltro ancora! Potrei fare come D’Annunzio: affitto un aereo, sorvolo le più importanti città e getto plichi di cv. Poi al primo aeroporto fuggo prima di essere arrestato 🙂 Non demordo, chi cerca trova, sperem 🙂

      • Niko 30 gennaio 2014 a 23:12 #

        In bocca al lupo caro Andrea! 🙂

        • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 13:10 #

          Crepi 🙂

        • Niko 2 febbraio 2014 a 01:00 #

          😛

  15. Nicola Losito 29 gennaio 2014 a 12:40 #

    Se non fosse che dietro c’è una triste realtà, mi viene da dire che sai raccontare con un gradevole humour le tue disavventure nella ricerca del lavoro.
    Sulla rivista Linus c’è la rubrica “Cedo cane perché morto” che tratta mensilmente con grande ironia, come cercare lavoro e come interpretare gli annunci con offerte di lavoro fasulle: potrebbe esserti utile per sorridere un po’.
    Nicola

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 22:31 #

      Già il titolo è motivo più che sufficiente per guardare la rubrica eheh Grazie mille per questo suggerimento 🙂
      Sulle disavventure, le rileggo e io per primo penso che non possono essere vere tanto paiono surreali. Come dicevo in un altro commento, c’è stata una volta in cui ho presentato domanda a un datore senza ottenere risposta e questo tempo dopo su linkedin ha chiesto a me una referenza. Mi è uscita una risata da fuori testa eheh
      La cosa ancor più ‘drammatica’ è sapere come dietro queste avventure si celino aziende di ogni tipo e attività, piccole e grandi, nomi sconosciuti, ma anche cosiddetti virtuose o leader.
      Ridiamo che è meglio ecco 🙂
      Andrea

  16. lucadic67 29 gennaio 2014 a 18:13 #

    Andrea cio’ che hai narrato e’ la quotidiana speranza di molti giovani e…vecchi.
    Il diritto al lavoro e’ finito nelle fiamme di una ipocrisia,il bene comune,che e’ morta per colpa di una politica omogenea europea buona solo per l’industria.
    Dalla moneta furba euro a scambi commerciali senza spazio lavorativo,il giovane e’ in preda al lavoretto di pochi mesi senza carriera futura.La soluzione?Scappare via,altrove ma non restare qui a chiedere un diritto che la politica attuale ci ha negato.ti abbraccio,Luca.

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 22:46 #

      Caro Luca, grazie per questo sentito commento. Proprio vero quando dici del diritto al lavoro. Fin l’articolo 1 della nostra Costituzione, quel ‘L’Italia è una repubblica […] fondata sul lavoro’ vacilla di fronte agli ultimi eventi del nostro paese. Non ho esperienza in economia internazionale, vedo il vantaggio dell’aver creato un mercato unico in cui (almeno in teoria) è più facile muoversi. Vedo lo svantaggio di un paese totalmente allo sbando, dove ormai è il marcio a espandersi. Non sono per esempio contrario alla gavetta, ma deve esistere una dignità al lavoro e una dignità alla persona che queste esperienze hanno proprio leso. Man mano il livello di sopportazione diminuisce e l’ipotesi di una fuga dall’Italia si fa sempre più alta… Ricambio con affetto questo abbraccio intanto, speriamo e cerchiamo di guardare oltre!

  17. sherazade 29 gennaio 2014 a 18:49 #

    Un immagine al vetriolo e purtroppo assolutamente veritiera. Ellis Island al confronto una passeggiata e per lo meno eri ‘dentro’ o fuori. Non è un caso che i sindaci di New York siano tutti italo americani di terza generazione

    sheraunabbraccioemaidemordersolomordere

    • Andrea Magliano 30 gennaio 2014 a 22:49 #

      Ho avuto la fortuna di vedere Ellis Island e il suo museo nel 2009. E fiducioso pensavo a quanto potesse essere distante quella pagina dai giorni nostri. E invece, magari cambiano le destinazioni e alcuni equilibri, ma la sostanza no. Prometto, continuerò a mordere e grazie anche a questi commenti ho più carica di prima 🙂

      unabbraccioatecarasherazadegraziegrazieperilsostegno!!!

      • sherazade 30 gennaio 2014 a 23:04 #

        Hai tutto il mio appoggio. Mi sono laureata al city college di ny e ci ho lavorato quindi conosco i meccanismi di selezione lì. Ma almeno sai che sta a te farti valere. Adesso il lavoro è diminuito ed è più difficile. In un’Italia surreale e corrotta io dovessi scegliere me ne andrei, Andrew !sbattendo la porta.
        sherasempreatestaltamaisottodtare

        • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 13:16 #

          Non sapevo della tua laurea al City College, che invidia e tanti complimenti 🙂 New York è il mio sogno, anche se il mio inglese è quello che è eheh ma cerco di allenarlo sempre. In ogni modo diciamo che è da un po’ di mesi che valuto di sbattere la porta senza voltarsi indietro…
          Atestaaltasempre 🙂

        • sherazade 1 febbraio 2014 a 15:25 #

          ma…Andrew keep us in touch 😉

          sherhastalavictoriasiempre

        • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 15:28 #

          With great pleasure 🙂

  18. ylian89 29 gennaio 2014 a 19:15 #

    Il discorso sui colloqui di lavoro si basa tutto sul seguente principio: se un datore di lavoro ha bisogno di un lavoratore perchè altrimenti ci va a perdere, lo assume senza storie. Quello che frega è il numero N tendente all’infinito di CV che arrivano ad un annuncio di lavoro.
    Anch’io personalmente mi metterei a cestinare CV perchè controllarli uno ad uno sarebbe veramente una cosa ingestibile!
    Che poi la laurea… ormai la danno per scontata, se non c’è l’hai non sei nessuno, nemmeno per fare lo spazzino

    • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 13:36 #

      Ciao Ylian, condivido le tue osservazioni entro certi limiti.
      Purtroppo sul mondo del lavoro la laurea è sì richiesta, ma spesso si rivela anche un handicap perché un laureato costa pur sempre di più di un non laureato. Analogamente si cerca un neo laureato, ma con esperienza (che on ti dà l’università). Ed è un circolo vizioso.
      Sul discorso del numero dei curricula, è vero che si assume se si ha bisogno. In un mondo ideale si va a selezionare il miglior candidato. In Italia, esistono, ma sono pochi quelli che lo fanno realmente. Nonostante tutto prevale a qualsiasi livello il sistema della raccomandazione, dell’aggancio politico e religioso, … Io per primo sono stato più volte sfruttato in stage gratis o sottopagati e al momento dell’assunzione si preferivano gli amici/parenti.
      Fortunatamente non sono tutti così, ma la maggior parte (ben oltre la metà) dell’economia italiana sì…

  19. bcarenini 30 gennaio 2014 a 14:19 #

    Carissimo Andrea , prima di annotare un pensiero sul contenuto mi permetto un’annotazione personale : è davvero avvincente questo tuo modo di trasporre la realtà , hai una tecnica di scrittura che prende, trasporta dentro le righe, non permette scappatoie di noiosità o distrazione. Molte volte questo si chiama talento e collegandolo ora al post, è proprio questo valore che nel nostro triste Paese ha perso consistenza, si è svuotato fino a volte ad esser mercificato in mille sfaccettature. Partecipando come esterno a selezioni di risorse per gruppi industriali mi capita molte volte di vedere innanzi giovani intraprendenti con quel “in più” che distingue, e incuriosisce, tristemente però le commissioni propendono per “segnalati”, o cliché che non danno sponda al talento ma alla mediocrità. Concordo quindi con ciò che scrivi e pure con chi a malincuore vuol scrivere per sé e per i propri figli un futuro migliore in altri Paesi. Un caro saluto . Sei forte non mollare mai.

    • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 15:25 #

      Caro Bruno, il tuo commento è un particolare augurio che mi strappa con sincerità un sorriso. Grazie per i complimenti nella scrittura e non! 🙂 Un grazie per quest’altra, seppur triste, testimonianza all’argomento. Mano a mano che si cresce si impatta con la realtà e la consapevolezza che il mondo non è perfetto o ideale come ci è spesso insegnato. Mi dispiace perché un contributo alla crisi, secondo me, è causato anche da questo sistema di ‘segnalazioni’, perché il fallimento di uno produce un effetto cascata sulla società e il sistema paese, indebolendone l’ossatura. Non mi ripeto bravissimo o il migliore, solo uno dei tanti desideroso di intraprendere la propria strada, guadagnando autonomia con l’impegno e di crescere umanamente e non. Mi rattristo nel vedere l’inquinamento del mare lavorativo in cui sguazziamo, che non è legato a una certa realtà, settore o dimensione (perché dietro queste esperienze lavorative o scolastiche, assieme a molte altre non citate, figurano nomi di ogni tipo, più o meno noti).
      Le vostre parole e il vostro sostegno, credetemi, aiutano a non mollare e a fare nella tempesta un altro passo avanti 🙂

      • bcarenini 1 febbraio 2014 a 16:04 #

        Ti ho inviato una mail riguardo il tema postato. Grazie a te.

        • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 16:24 #

          Nel mentre di questo tuo commento, stavo rispondendo proprio a quella 🙂

  20. nerodavideazzurro 30 gennaio 2014 a 15:02 #

    Per come la penso io, la scusa delle scuse è proprio la crisi: praticamente si lamenta da fine anni Novanta e quando poi, arrivata e negata, finalmente s’è ammessa la pagano tutti tranne quanti contribuirono a crearla… mah!
    Un grosso “in cxxx alla balena”.

    • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 15:02 #

      Per l’appunto, spesso sono scuse. Non sempre naturalmente! Molte aziende galoppano la scusa della recessione, della penuria monetaria, offrendo stage gratuiti o contratti sotto pagati (praticamente spesso gli unici ottenibili e che favoriscono il precariato). Come si suol dire in questi, ‘speriamo che non ca*** la balena!’… che siamo già abbastanza sommersi 😉

  21. smARTraveller 1 febbraio 2014 a 01:58 #

    Non so se ridere o piangere…nel dubbio faccio entrambe! In bocca al lupo Andrea e a tutti Enea alla ricerca del “ramo d’oro”.

    • Andrea Magliano 1 febbraio 2014 a 14:55 #

      La mia faccia è ormai una strana smorfia a metà tra il riso e il pianto che davanti a quest’episodi (e altri ancora) è difficile trovare una reazione adeguata eheh Intanto crepi il lupo, per me e per tutti i colleghi disoccupati!

  22. corvobianco213 3 febbraio 2014 a 17:43 #

    Che bel post, tanto scritto bene quanto triste per la realtà che dobbiamo vivere.
    Questa tua realtà romanzata è la realtà di tantissimi ragazzi che trovano sempre e comunque porte chiuse. E spesso chi glie le chiude in faccia è lo stesso che gli consigliava di laurearsi, di fare stage gratuiti che tanto fanno curriculum, bisognerebbe spiegargli che il curriculum non si mangia.
    Bravo Andrea.

    • Andrea Magliano 5 febbraio 2014 a 12:03 #

      Quanto condivido il tuo pensiero! Le contraddizioni di una realtà che si morde la coda da sola.
      Per esempio gli Erasmus sono altamente consigliati, così come è altamente consigliato finire nei tempi di legge gli studi. Ma spesso gli Erasmus allungano anche solo di un paio di mesi il termine e si ha poi la difficoltà di far coincidere le sessioni di laurea, finendo inevitabilmente fuori corso per pochissimo. Per non parlare delle difficoltà burocratiche e talvolta economiche di tali esperienze. Altra scusa: se non si ha esperienza non si è assunti, ma l’esperienza non permettono di farla se non per l’appunto con stage che non sono quantificati al pari di veri contratti lavorativi.
      Da impazzire…

  23. lupokatttivo 3 febbraio 2014 a 18:24 #

    Quanta verita’ in poche righe…Andrea secondo me questo e’ uno dei tuoi pist piu’ belli! Grandissimo

    • Andrea Magliano 5 febbraio 2014 a 11:58 #

      Cercavo un modo un po’ irriverente di raccontare qualche esperienza diciamo di attualità eheh Grazie Lupo, mi sa però che i prossimi post non saranno più all’altezza, help!!! :p

  24. Ghost Tomato 7 febbraio 2014 a 17:38 #

    E’ tutto così deprimente.. io non ce la faccio più! quando ero solo diplomata avevo trovato lavoro, ma poi SBAM la crisi, e metà del personale a casa (apprendista, cioè io, compresa). Esperienza ne ho, competenze anche, ma da quando mi sono iscritta all’università non ho più trovato nessun lavoro. Se prima in certi campi il mio diploma bastava, ora nei medesimi a distanza di 5 anni sembra che senza la laurea non sei nessuno, anche se hai già esperienza.

    • Andrea Magliano 7 febbraio 2014 a 21:07 #

      Condivido questo senso deprimente! Le nostre generazioni (io sono dell’89) non sono state molto fortunate con la crisi, che ci ha accolto in parte con il diploma e poi con la laurea. Per via della crisi e di una raccomandazione che non avevo, mettiamola così, mi avevano lasciata dal primo lavoretto post-universitario. La laurea è richiesta, ma per molti è un danno perché si esce a loro dire senza esperienza o comunque con una qualifica che costa. Altre volte chiedono solo ed esclusivamente esperienza, ma non ti permettono di farla perché non ti assumono. Sta diventando un circolo vizioso, il cane che si morde la coda da solo. Ma non perdiamo le speranze, arriva anche il nostro momento 🙂

  25. vittoriot75ge 27 febbraio 2014 a 18:53 #

    I bei tempi di “c’è questo lavoro, lo vuoi fare?” “sì” “inizi domani presto”.

    • Andrea Magliano 28 febbraio 2014 a 17:15 #

      Frasi che ahimè sembrano appartenere a un tempo lontano! Ma quando arrivano è giusto stappare una bottiglia di spumante eheh

  26. Jessica Servidio 20 aprile 2014 a 09:19 #

    Spero tu nel frattempo abbia trovato un qualche lavoro, e spero soprattutto che ti piaccia, e che non ti limiti a sopravvivere. Perché per quanto un lavoro e dei soldi possano essere importanti (ma ultimamente pare che anche questo binomio si stia sfaldando grazie a stage e tirocini vari), ritrovarsi a subire una condanna, ogni giorno, arrivare a fine giornata e sapere di non esser riuscito a sfruttare il tuo poco tempo libero in quel che ti piace perché stanco magari, perché bisognava pure pulire casa, o perché mancava il pane e la pasta e via a correre al supermercato; è triste. Perché va bene non sputare nel piatto in cui si mangia, soprattutto in periodi come questi (già sento le voci di chi dice: bisogna accontentarsi! e ti guarda come fossi un sognatore fannullone), ma sì; voglio sognare di vivere. E alle volte mi chiedo se sia questa la vita che merito. Ma farò di tutto pur di riuscire a cambiare qualcosa prima o poi. Un saluto.

    (http://angolodiscrittura.wordpress.com/)

    • Andrea Magliano 20 aprile 2014 a 21:45 #

      Ciao Jessica, benvenuta e piacere di conoscerti.
      Ad oggi, la situazione non è molto cambiata. Un paio di colloqui su cui ci sarebbe molto da dire (e poco in positivo), ma resto un disoccupato. Riesco a dare ripetizioni e racimolare qualcosa e nel mentre ho iniziato ad approfondire lo studio dell’Inglese. Resto il sognatore con lo sguardo al di là del mare…
      I dubbi che hai espresso sono condivisi e me li pongo più volte. Spero di diventare autonomo e indipendente in tempi in cui questi termini sono sempre più vacillanti e inesistenti. Avere un sogno è da fannulloni per molti e un mio ‘io’ dice di adeguarsi rinunciando a se stesso e ai suoi sogni. Sopravvivere senza vivere è qualcosa che mi spaventa. Ho paura di svegliarmi fra 30 anni, ripensare alla mia vita e accorgermi di non essere felice per aver rinunciato ai miei obiettivi, a qualcosa che in verità sento.
      Ci sono momenti in cui la situazione mi spaventa. Anche tanto. Però bisogna restare vigili e non perdere mai la speranza. E credere 🙂
      Un saluto e con esso un augurio di buona Pasqua 🙂

      • Jessica Servidio 21 aprile 2014 a 20:25 #

        Io non posso permettermi di rinunciare, non del tutto almeno, a quello che continua a tenermi in vita. Altrimenti nulla avrebbe senso… sai, alle volte invidio chi riesce ad accantonarsi così, in attesa, ma io non posso. E forse non voglio nemmeno.
        Prima o poi troverai qualche sfruttatore anche tu, tranquillo 😉
        Buona pasquetta, per quel che ne resta 🙂

        • Andrea Magliano 21 aprile 2014 a 20:58 #

          Ho riletto anche il mio precedente commento e volevo precisare il mio pensiero che credo di aver lasciato a metà. Nonostante i dubbi che subentrano e l’idea comune del ‘chi si accontenta gode’, i sogni e le convinzioni restano il mio mantra: inseguirli e in quel senso crederci sempre. Certo un pizzico di fortuna non guasta mai (e quella purtroppo un po’ è mancata nelle precedenti esperienze eheh) 🙂
          A me spaventa chi si accontenta e basta. Mi terrorizza chi non ha un sogno o anche solo un’aspirazione. E mi inquieta vedere tanti coetanei (e non) aver rinunciato del tutto a sogni o idee.
          In barba a tutto, cerco sempre la mia prossima occasione 🙂
          Buona Pasqua anche a te e un bell’inizio di settimana 🙂

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