Mamma diceva sempre A un colloquio presentati ordinato. Camicia e scarpe eleganti e per una buona volta pettinati!
Mamma non aveva idea del moderno mondo del lavoro.
Rumore di onde.
Si accomodi. Ha con sé un curriculum? Il mio interlocutore legge con attenzione il documento. Di tanto in tanto annuisce, poi arriccia il naso e la fronte si riempie di rughe. Vedo che lei si è fermato alla laurea breve. Deduco che non fosse in grado di proseguire con la specialistica e che non fosse molto bravo a scuola!
Cerco di restare calmo e di spiegare brevemente. In verità, ho un diploma da ragioniere programmatore conseguito con lode e una laurea triennale in Ingegneria dell’informazione ottenuta nei tempi richiesti con 110 e lode. Il motivo per cui non ho proseguito gli studi è che…
Sono interrotto. Capisco, non è un bravo studente. Non c’è da vergognarsi. Lei non è chi stiamo cercando. Arrivederci.
Rumore di onde contro una barca.
Non bisogna farsi prendere dal panico. Il mondo del lavoro è impegnativo e i tempi purtroppo sono quel che sono. La crisi si è abbattuta duramente su tutti gli stati, uno dopo l’altro. Checché a lungo si è detto che la crisi fosse un’invenzione comunista. Sorriso in volto e via al prossimo incontro!
Buongiorno, volevo consegnare il curriculum. A chi lo posso lasciare?
Che giovanotto affascinante! Prego lo inserisca in quella fessura. Le faremo sapere il prima possibile!
Ma quello è un tritadocumenti!
Appunto. Un saluto!
Altre onde contro una barca. Iceberg a prua!
Mai demordere! La musica aiuterà a trovare la giusta carica e la colonna sonora di Rocky è ciò che ci vuole. Leggiamo qualche annuncio di lavoro sulle bacheche professionali. Chi cerca trova del resto!
Stiamo cercando un candidato di età entro i 25 anni…. Primo requisito ok. Che abbia conseguito un titolo di laurea entro l’ultimo anno… Fortuna che sono laureato da pochi mesi. Con esperienza almeno decennale nel settore… Eh? Ma si può iniziare a lavorare a 15 anni? Preferibilmente madrelingua in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese. Ho dimenticato la tequila in cucina, vado a prenderla.
Scialuppe in mare. Jack e Rose sono caduti in acqua per scansare l’iceberg.
Come puoi notare la nostra azienda si occupa di numerose mansioni. Grazie alla forza lavoro di giovani studenti costretti a fare stage gratuiti per le scuole, ci siamo potuti espandere nel mercato pubblicitario e cinematografico. Abbiamo un ramo che si occupa di casting e di organizzazione eventi. Infine lavoriamo molto sul web con l’e-commerce e il blogging.
Sembra interessante e qui avrei modo di coltivare molte delle mie passioni. Soprattutto riuscirei a mettermi alla prova e crescere professionalmente. Inoltre, le piccole aziende garantiscono un maggior coinvolgimento nei progetti e fanno curriculum. Nella fattispecie sarei molto interessato al versante cinema e pubblicità. Cala un drastico silenzio.
Ah no! Non funziona così! Tu non puoi avere due preferenze. Evidentemente non hai capito chi sei e che cosa ti piace della vita. Mi dispiace, ma quella è la porta.
Ma da quando l’essere eclettici e la versatilità sono difetti e non pregi? Meno male che ho la mia fiaschetta di tequila dietro.
Piangiamo i morti, ma almeno la nave resta a galla.
Una persona intelligente non commette due volte lo stesso errore. La prossima volta non ci faremo trovare impreparati.
Noi ci occupiamo di questo e di quello. La nostra azienda… ascolto con molta attenzione … a quale campo è interessato? Faccio la mia scelta, stavolta non sbaglierò! Ah no! Non funziona così! Lei non ha nessun diritto di scegliere, deve scendere a compromessi con il lavoro e non mi sembra disposto. In aggiunta, lei è vecchio: si è laureato oltre un anno fa e la sua laurea è vecchia. La porta è quella.
Ricordati le lezioni di yoga, caro Andrea. Non trasformarti in una banshee. Trattieni i tuoi poteri prima che la Disney decida di fare un film su di te. Chi ha rubato la mia tequila?
Rumore di onde. Rumore di un delfino che tira una craniata.
I giorni passano e le iscrizioni ai siti del lavoro aumentano. Da linkedin (sì, mi trovate anche qui) ai siti in polinesiano (lavoro è lavoro), fiaschetta dopo fiaschetta, aumenta il numero di aziende che falliscono, licenziano o che vivono cassaintegrati. Si modificano le leggi in materia, si impedisce l’assunzione grazie a istituzioni che pensano a se stesse, si trovano nuove scuse.
Mi assume?
Ovvio che no, lei non è residente nel comune dell’azienda.
Ovvio che no, lei non è una donna di bella presenza.
Ovvio che no, lei ha una laurea. Sul mercato del lavoro costa di più.
Ovvio che no, lei non ha parenti in quest’azienda.
Ovvio che no, lei non è iscritto alle suddette istituzioni.
Ovvio che no, lei ha un piercing! Sì, ma lei ha un tatuaggio in bella mostra! Embè? Io sono il capo!
Il capitano dice che una tempesta si sta per abbattere. Altro delfino.
Una chiamata da un numero sconosciuto! Oddio, potrebbe essere un’offerta di lavoro! Ormai il mio numero di cellulare ce l’hanno tutti, compresa la lucciola della quinta strada. Con gli occhi brillanti rispondo. Salve, le interessa uno scaldabagno? Ma non si vergogna a chiamare un povero disoccupato ancora poco poco speranzoso??? Comunque, mi parli dello scaldabagno!
Onde. Mal di mare. Tristi suonate irlandesi. Ancora delfini!
Abbiamo visto il tuo blog. Scrivi molto bene e saremmo ben felici di lavorare con te già dalla prossima settimana. Un coro di simpatiche suore intona un melodioso Hallelujah alle mie spalle. D’un tratto la gran madre è colta da un colpo di tosse e si accascia a terra. Due sorelle la issano su una barella e la portano via. Le condizioni di lavoro? Stage gratuito, full-time più straordinari, con nessuna reale possibilità di assunzione al termine.
La simpatica suora aveva già capito tutto.
Terra in vista! A urlarlo è la simpatica suora messa a vedetta.
Prima o poi troverò il coraggio di farlo e di lasciarmi tutto alle spalle. Quando anche l’ultimo briciolo di speranza mi avrà abbandonato. Rigiro tra le mani il biglietto di sola andata. Non c’è indicata nessuna data. Mi hanno detto di inserirla la mattina della partenza.
Qual è la mia colpa? Quella di avere un sogno e aver cercato di realizzarlo? O quella di non essere ricco, raccomandato, facente parte di un gruppo politico o religioso? Ché non può essere solo fortuna.
Giorno dopo giorno, crolla la fiducia verso un paese che non ha sufficientemente creduto in me. Raccolgo i sogni e li custodisco gelosamente nella valigia. La chiudo a chiave e la nascondo nella speranza che non me li portino via. Non anche questi.
Domani sarà un altro giorno.
Stritolo nervosamente la mia coppola in mano.
Il viaggio è stato lungo, ma Ellis Island è finalmente davanti a me.
In coda per il mio turno, attendo…
©®aMe
Andrea Magliano
Nota dell’autore. Gli eventi sono romanzati, ma veritieri. Sono stati omessi episodi, il rapporto con agenzie interinali, scuole o precedenti esperienze di lavoro. Il post non va inteso di bandiera politica. Sono solo uno di milioni disoccupati che racconta la sua esperienza.
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