Ispirazione

2 Dic

Apri la porta ed entra!

Debole luce rischiara la stanza circolare. Il freddo metallo del pavimento è interrotto da un pozzo vuoto e spento che si innalza nel centro. Distese di penne appese al soffitto assomigliano a lame acuminate. Dondolano in attesa di espiare la propria storia e minacciose diventano brillii intermittenti.

E poi porte. Porte sul perimetro somiglianti a schermi di vetro, silenziosi e immobili. Trasparenti finestre inanimate. Mi avvicino diffidente a una premendo la mia mano contro la gelida superficie. Vibrazione. E poi una lieve illuminazione. Lo schermo si anima. Cauto allungo il volto verso l’immagine improvvisa.

Fiocchi di bufera imperante coprono una fragile traccia immersa tra cumuli di neve. Il viandante lontano cerca la via della sopravvivenza reggendo una piccola torcia e un mantello leggero. Sembra notarmi e accelera deciso il passo verso la mia mano. C’è quasi. Afferrala…. Ghiaccio. Strati di ghiaccio avvolgono la porta, intrappolando l’uomo. E tutto si spegne.

Spaventato dalla visione mi aggrappo rapido al pozzo, immediatamente attratto da un nuovo bagliore. Questa volta è lo schermo destro a narrare.

Giace a terra, riscaldata da una candela ormai consumata, una scatola senza coperchio di fili e aghi. Nella penombra si muove una mano femminile intenta a cucire. La chiamo e lei si ferma. La candela si fa più incandescente scoprendo una serva ottocentesca seduta di spalle sul pavimento. Breve sospiro, scatto improvviso della testa. Occhi e bocca cuciti. E tutto si spegne.

Prende vita un’altra porta con me ancora paralizzato. Prima urla distanti che invocano aiuto. Poi elettrizzanti saette miste a nuvole di zolfo che coprono ogni suono. Pioggia infinita di fulmini battenti, che mi costringono ad avvicinarmi sperando di vedere oltre. E lo schermo rimbomba improvviso di colpi, spinto da agghiaccianti e disperate mani sporche di sangue. E tutto si spegne.

Rimane la porta di accesso ormai chiusa. Risplende intermittente e poi si assesta luminosa. Si estende un prato rigoglioso di fiori, ma la porta preclude l’odore. Angelica presenza al di là raccoglie un fiore portandolo al naso. Alza la fronte nella mia direzione scoprendo un viso senza volto, ma raccolto in un sorriso. E tutto si illumina dietro di lei. Non è sulla terra. È il fondale marino. Dietro si levano banchi di alghe e coralli, mentre pesci fluttuano sospesi e balene giocano in lontananza. Il verde del prato è pervaso del blu oceano.

La presenza alza un braccio indicando il pozzo. Non mi sono accorto del suo lento ribollire. Si riempe di acqua fino a tracimare. Immerse fluttuano sparse lettere e nel mezzo un’accetta che impedisce la lettura. Immergo la mano nell’acqua bollente, mentre il soffitto brilla sempre più velocemente.

Riappropriati dei sensi.
Vai al di là di ciò che appare.
Trova la tua ispirazione.

Presa l’accetta, la impazzo sulle porte sotto lo sguardo vigile ed eccitato della figura senza volto. Tremano. Si difendono. Si illuminano su mondi e sensi. Lacrimano sangue dalle ferite. E il pozzo continua a vomitare acqua e parole. Tocca alla porta sottomarina. Un colpo. Un secondo. Un terzo. E la pressione implode.

Bagliore bianco.

©®aMe
Andrea Magliano

Questo brevissimo racconto è un po’ diverso dai post che di solito propongo. Cerco di evitare il gore e la vena horror, che comunque mi appartengono, per non infastidire chi non sopporta il genere. Qui ho cercato di ridurre il loro impatto a poche immagini ché la versione originale nella mia testa era più lunga e marcata. Era successo anche in Liquefazione, pubblicato quasi un anno fa. Ma a volte le immagini (e così le parole che uso per tradurle al momento) mi aiutano a buttare fuori le nuvole nere e la stanchezza che stanziano dentro di me. Detto ciò spero che possiate gradire questo testo.
E vi ricordo l’appuntamento anche su Cinema Sperimentale per scoprire nuovi artisti e le loro opere.

32 Risposte to “Ispirazione”

  1. Amor et Omnia 2 dicembre 2013 a 19:18 #

    sempre bravissimo Andrea qualsiasi genere attraversi la tua scrittura è sempre completa, piena di dettagli a tutto tondo, non manca mai nulla per sentirsi proprio lì… complimenti davvero.. A.

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 13:50 #

      Ti ringrazio, molto onorato detto da te 🙂 Spero sempre che le parole possano tradurre i mondi che si animano davanti a me e cerco di essere più visivo possibile per immergervi dentro. Qui ho un po’ giocato su vari livelli (la mia inquietudine, la mia ispirazione, i 5 sensi… ). Un grazie con un abbraccio 🙂

  2. ludmillarte 2 dicembre 2013 a 19:23 #

    narri in modo da avermi fatto sentire lì, in quella stanza circolare ed avere quelle visioni (quella che ho visto meglio è la serva ottocentesca ed il pozzo che tracima… :)). hai sempre un occhio di riguardo per chi legge. vado a curiosare il resto, ad aprire altre porte…solo perché hai suggerito di aprirle, eh! che altrimenti chissà chi incontro 😉
    ciao Andrea! buona serata

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 13:59 #

      Con affetto un forte grazie 🙂 Provo a dare forma intorno al lettore di questi mondi sperando di trasportarlo in quest’altre realtà. Ti ringrazio per l’occhio di riguardo, ho operato censure preventive non solo sull’elemento horror, ma ti confido anche sul finale. La serva ottocentesca è una delle due mie preferite perché riguarda i sensi della vista e del parlato/gusto, contento ti abbia colpito la sua figura 🙂 Mi raccomando non fare brutte incontri dietro queste porte! 😉 Un sorriso dolce Lud 🙂

  3. semprevento 2 dicembre 2013 a 19:29 #

    io non amo l’horror…o comunque quei generi che mi mettono l’ansia…
    mi fanno star male. Inevitabilmente me li sogno la notte e mia figlia si arrabbia perchè urlo!
    Sono sempre stata così, sin da piccola…eppure nella vita non sono così fifona!

    Mi colpisce la tua chiarezza nel chiedere quasi scusa a chi non vuoi turbare con i tuoi racconti…
    Scrivi molto bene e quindi complimenti a te!
    Ciao e a presto!
    v.

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 14:09 #

      Ciao v., ti ringrazio per i complimenti e soprattutto per il passaggio. Non essendoci una sorta di anteprima sul contenuto (come per film e libri) che possano far intuire il contenuto e trattando sempre di altri argomenti, mi sembrava rispettoso non spiazzare e così ridurre le influenze di generi non di massa 🙂
      Sai che all’inizio neanche a me piaceva l’horror e il thriller? Perché sono un terribile fifone eheh Un giorno ho fatto una sfida verso me stesso e ho iniziato a guardarli e talvolta ad apprezzarli. Ma ti assicuro che a volte me li sogno la notte e mi turbano profondamente eheh 🙂
      Grazie di nuovo! Un caro saluto!
      Andrea

  4. candidonews 2 dicembre 2013 a 22:08 #

    Bravissimo, un racconto pieno di mistero, ansia, inquietudine ma anche ricerca di tranquillità.

    Spero di leggere presto il prossimo 🙂

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 14:11 #

      Grazie mille Danilo e felice di essere riuscito a trasmettervi questo contrasto tra inquietudine e tranquillità 🙂 Non so quando arriverà il prossimo racconto, ma sarò ben felice di condividerlo con voi 🙂

  5. tramedipensieri 2 dicembre 2013 a 22:46 #

    Un racconto molto bello con tutti gli ingredienti necessari per stare lì tra le righe sino alla fine…

    “Riappropriati dei sensi.
    Vai al di là di ciò che appare.
    Trova la tua ispirazione”.

    Bravissimo Andrea!
    ciao
    .marta

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 14:22 #

      Grazie mille .marta 🙂
      Quando scrivo è come se la storia prendesse il sopravvento su di me. Erano poche immagini sparse e scollegate, che ho cercato di unire e di portare su vari livelli di lettura, guidato da una voce nella mia testa. Come dicevo in altri commenti, c’è l’inquietudine, la ricerca di ispirazione, i 5 sensi che sono impediti… E poi quelle tre frasi, suggerite dalla stessa voce, che giungono come un’epifania.
      Contento ti sia piaciuto 🙂 Speciale sorriso…
      Andrea

  6. crisalide77 2 dicembre 2013 a 23:05 #

    stupendo questo tuo racconto, sembra un sogno ad occhi aperti.
    Marilù

  7. marco 2 dicembre 2013 a 23:49 #

    Immagini molto suggestive, che rimandano a dei significati che avevi in mente, diversi per ciascuna frase, andando al di là del loro richiamo estetico e quasi geometrico!
    Cerco di vedere però il post nell’intero insieme, e l’impressione che ne colgo è una contraddizione tra l’aspetto visionario e le regole entro cui circoscrivi questa tua vena. Non avere paura a buttare fuori le tue immagini più profonde ed istintive! Come vedi dal risultato del post, e come denota d’altronde il suo titolo, qualche cosa salterà comunque fuori!e secondo me non importa se agli altri possa piacere oppure inquietare, né che possa essere rinchiuso in un’etichetta imposta dall’esterno o entro i limiti della grammatica e della forma

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 14:40 #

      Ciao marco, grazie per questo messaggio che è molto veritiero in taluni aspetti. Ti svelo per esempio sulla geometria. Inizialmente le porte erano dislocate senza ordine e sarebbero state molto di più, poi con la scrittura si sono ridotte a 4 equidistanti. Lì ho notato il convogliare della mia ragione e mente razionale, che contrasta con le altre immagini che giocano più sul soprannaturale e irrazionale, oltre che sui 5 sensi. Quella contraddizione a cui tu sei giunto. Effettivamente spesso tendo a limitare il mio estro e le mie idee, facendo tagli e modifiche preventive, tanto più è personale e profonda la storia. E/o come in questo caso che è pur sempre una ricerca di ispirazione e forma. Ti ringrazio nuovamente 🙂 Un saluto 🙂

  8. melodiestonate 3 dicembre 2013 a 08:04 #

    riesci sempre ad esprimere te stesso….sei bravo a scrivere……

  9. ombreflessuose 3 dicembre 2013 a 08:28 #

    Ti apprezzo sinceramente, riesci come un re Mida moderno a far diventare tutto oro ciò che scrivi e ci doni
    Questo racconto non mi ha per nulla “spaventata”, mi è stato foriero di un altro pezzo della tua anima
    Grazie davvero, cara Andrea
    Abbraccione
    Mistral

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 14:45 #

      Dolce Mistral, sono uno speciale regalo le tue parole. Ma più umilmente diciamo che provo a trascinarvi con me in questi mondi e nel mio di mondo. E sono contento se riesco a donarvi qualcuna di queste sensazioni e con le vostre interpretazioni dargli ancora più vita…
      Con affetto un abbraccione anche a te 🙂
      Andrea

  10. Barbara Picci 3 dicembre 2013 a 10:05 #

    Il cosiddetto flusso… Io mi fermo, appoggio le mani sulla tastiera e aspetto che arrivi bevendomi una birra ah ah ah
    Ciao Andrea, grazie per averci presentato i tuoi poetici (e un po’ inquietanti) voli dell’immaginazione. Buona giornata 🙂

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 14:50 #

      Sì, un flusso un po’ sensoriale eheh La birra mi piace, ma ha uno strano effetto su di me: mi rende insonne! Che poi forse non è un male, visto che di notte si è sempre più stimolati creativamente 😉
      Grazie a te Barbara per essere volata con me in queste immagini. Splendida giornata a te 🙂

  11. nerodavideazzurro 3 dicembre 2013 a 13:47 #

    Bel racconto, mi ha riportato in mente questo aforisma:
    “Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso guarda dentro di te.” (Nietzsche)
    Complimenti.

    • Andrea Magliano 3 dicembre 2013 a 15:03 #

      Ciao Davide, grazie mille 🙂 E grazie per questo aforisma che è sempre un bel sentire e non merita altre parole! 🙂

  12. raccoglitrice 3 dicembre 2013 a 16:23 #

    Dovresti “osare” davvero Andrea… che posso dire che gli altri non abbiano già detto… “osa” va in quel mondo e fatti conoscere per quello che sei… Un pennino dell’incanto e dell’inventivo infinito…:o) Cate ( sei bravo)

    • Andrea Magliano 4 dicembre 2013 a 18:55 #

      Come un bimbo, inchino lo sguardo un po’ colorito in faccia e ti ringrazio ! Per questi complimenti e soprattutto per il sostegno, cara Cate..:Sorrisone 🙂

  13. lucadic67 3 dicembre 2013 a 16:32 #

    Andrea ottimo scritto.Non so perche’ ma ho pensato a una casa russa e un camino,il calore e un vecchio che si riscalda bevendo(avro’ anch’io le mie fantasie…).Sulle porte aperte e quelle chiuse le accosterei alle opportunita’ della vita e i dinieghi che essa ci dona….ciao Andrea,a presto,Luca.

    • Andrea Magliano 4 dicembre 2013 a 18:59 #

      Grazie Luca, in particolare per aver condiviso anche il tuo di sguardo 🙂 Mi piacciono le varie interpretazioni che ognuno dà a un testo e mi sembra di vedere la scena da te descritta! Quanto al significato delle porte, uno dei significati è anche quello, del resto la vita è fatta di porte che vanno aperte e talvolta si chiudono 😉 A prestissimo, un saluto!

  14. Nicola Losito 4 dicembre 2013 a 14:07 #

    Hai creato un’atmosfera da incubo veramente realistica, sembra di essere all’interno di un film di Dario Argento, o di leggere un testo di Stephen King…
    L’acqua, spesso e volentieri, ha un effetto terrorizzante.
    Bravo.
    Nicola

    • Andrea Magliano 4 dicembre 2013 a 19:06 #

      Caro Nicola, grazie per aver accolto questo mio breve raccontino. E che onore (con mia estrema umiltà) essere affiancato in una frase a quei due artisti (anche se non sono un grande estimatore dell’Argento moderno devo ammetterlo). L’acqua mi affascina specie per questa ambivalenza tra vita e morte. Nuovamente grazie e un caro saluto 🙂
      Andrea

  15. LuceOmbrA 4 dicembre 2013 a 14:13 #

    Immediato, fotografico, intenso…mi piace!
    E non ti preoccupare di turbarmi, faccio sogni ben più trucidi 😉
    Magari dovrei scriverne…
    Sorriso!

    • Andrea Magliano 4 dicembre 2013 a 19:09 #

      🙂 Il sorriso è che sono contento ti sia piaciuto questo racconto. 😦 questo è per i tuoi brutti incubi (a cui accennavi nei tuoi interventi). Sai che tengo un quadernino in cui appunto sogni e gli incubi?
      Un sorrisone,sperando che le brutte visioni si dissolvano 🙂

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