Scrivo la dolce conclusione davanti a questo specchio,
simulando la mia vita al termine del giorno.
Con in volto un’espressione richiesta,
che poco corrisponde al di dentro.
Protetto in questo camerino, solitario e silenzioso,
in cui levare la maschera e essere me stesso.
Sono esausto.
E allora vivo e osservo.
Osservo l’immagine di me, truccata e composta,
e l’abito immacolato che ancora indosso.
Mi strucco per liberare il tormento e i miei demoni
pronto a banchettare con loro un’altra notte.
Mi spoglio per celebrare quel fisico, scavato e sporco,
che porta sulla sua pelle le macchie di un segreto inenarrabile.
Sono nudo.
E allora vivo e osservo.
Vivo i miei occhi come il mio bene più prezioso
e la mia peggior condanna.
Vivo con un cuore disfunzionale
rotto, crepato, affaticato. Metà.
Vivo nel dubbio,
il costante amante delle notti più passionali.
Non vivo per la paura in essa.
E allora osservo e sono la stella.
Afferro la chiave e la pongo al collo,
chiudendo il mio tesoro dentro uno scrigno.
Mi vesto e parto con la mia valigia,
pronto a immettermi sulla strada
e a dire al mondo ecco ci sono.
Ecco chi sono.
©aMe
Andrea Magliano
Per la prima volta vi svelo un po’ di background di un mio post. Ma lo farò in pillole, perché mi piace la reazione della gente. Sperando di provocare qualche reazione.
Il titolo originale era Vivo divenuto Il dubbio per concludere con il Necrologio, nato per puro caso ascoltando una canzone che mi ha trasmesso l’immagine dello specchio.
La prima frase che ho scritto è stata Vivo i miei occhi come il mio bene più prezioso / e la mia peggior condanna, mentre scrivevo una lettera che non verrà mai recapitata a un’altra persona.
Questo testo si è evoluto dall’immagine di un cuore pulsante, a quello di un camerino di una persona che si spoglia a una sorta di prequel del mio post Sulla strada, pubblicato due settimane fa e nato anche quello in maniera molto simile.
Chi è la persona del testo? A volte sono io, a volte non sono io.
@aMe
Andrea Magliano
Appena ho letto il titolo m’è sceso un colpo
E va beh… diciamo che è bello che ci sei. 🙂
ciao
buona serata
.marta
Ma no, mi spiace per il colpo! Mi piacevano le entrate ad effetto, ma non così crudeli eheh
Un grandissimo saluto a te, .marta!
Complimenti per la poesia molto bella. In effetti la frase sugli occhi mi era piaciuta tantissimo immediatamente, ora capisco come sia il vero nucleo e l’origine di tutta la poesia. Così come la frase sulla stella mi dà un senso di calma e di onnipotenza al tempo stesso molto bello: sembra che dica che è necessario osservarsi nella verità, per conoscersi.
Ciao Marco, grazie innanzitutto per questo splendido commento. Mi ha fatto un estremo piacere ed egoisticamente mi ha dato soddisfazioni eheh Mi piace molto la tua interpretazione e devo ammettere che hai preso il senso del testo, almeno secondo la mia visione iniziale. Io per primo, ma tantissima gente che conosco (più o meno bene, complice quegli occhi) vivo (viviamo) sempre mascherati per un disperato senso di accettazione, quando alla fine l’accettazione passa prima per noi ed ecco allora il senso del svestirsi… Prima o poi la lezione mi entrerà in testa eheh Un saluto!
Vivo nel dubbio,
il costante amante delle notti più passionali.
Bellissima poesia, e te lo dice una che non ama particolarmente la poesia perchè la trovo troppo evanescente. Ma questa frase è toccante, mi ha colpito particolarmente : dice e non dice. Raccoglie emozioni,sensazioni,sogni ,paure,amore. Insomma, come hai detto tu la persona del testo potrebbe essere chiunque 🙂
Anche il tuo commento mi riempe di profonda gioia, lo ammetto. Non mi reputo minimamente bravo, però mi fa piacere che ti sia piaciuto il testo, nonostante tu non ami le poesie 😉 E assolutamente grazie per la tua interpretazione e per il tuo pensiero. Il dubbio, s, porta con sé tutto, dalla gioia al dolore, però è quello l’elemento che ci tiene più vivo e ci rende umani… Un caro saluto!
Molto bella… Mi ha un po scavato… Lasciato un segno…. Bravo! Complimenti
Sono contento per i complimenti e se ti ha scavato, anche se spero non abbia fatto grossi danni!
Grazie mille!
dico anch’io che è proprrio una bella poesia…bravo Andrea
Eh grazie, sei molto gentile! Sono contento ti sia piaciuta 🙂
Ma quale necrologio!
Questa poesia è viva, parla di una partenza, di una scoperta di sè, caspiterina, ma perchè hai scelto un titolo così triste??? Per la nudità? Ma va là, spogliarsi del proprio travestimento non è morire, è rinascere! Cambia quel titolo, Andrea, sei troppo tragico.
Un baciotto…
Ciao Valivi, e grazie per il commento, mi fa molto piacere! 🙂 La scelta del titolo è una cosa lunga e sofferta, devo ammetterlo. Come hai letto, è stata l’ultima idea, però paradossalmente è quello che ho preferito. Mi piaceva il contrasto che c’era con il contenuto, mi piaceva l’immagine di un necrologio (nero su sfondo bianco) ispirata dall’atmosfera di un camerino scuro, che significava la fine della giornata. E poi l’impatto. Cerco di inserire contraddizioni o commistioni. Almeno ci provo eheh Per il discorso togliersi il travestimento, la vedo invece proprio come te. Il levarsi la maschera è un morire inteso come “smettere di accettare ciò che gli altri vogliono che noi siamo” per rinascere come “accetto ciò che io sono per me”. Ma più genericamente, io ho una visione più ciclica. Ogni maschera è un noi che cambiamo, a ripetizione.
Mi permetti però di accettare lo stesso il bacio, anche se il titolo non ti piace? 🙂
Ciao Andrea, come vedi c’è tanta bella reazione , e i tuoi versi non fanno altro che confermare un mio pensiero: siamo tutti attori sul palcoscenico della quotidianità
Ma c’è chi guarda dentro sé stesso per migliorare la sua parte e ci invece recita e basta
Grazie, complimentoni, è davvero bella
Kisses
Mistral
Ciao Mistral, ti ringrazio per questo tuo commento. Mi fa molto piacere, non solo per i complimenti naturalmente. Hai colto il punto, tutti recitiamo, a volte volenti e a volte nolenti. Ma la persona intelligente e forte credo sia quella che prende coscienza, o quantomeno ci prova, di sé per accrescersi (e accrescere). Ancora grazie! Un enorme saluto
Andrea
Un premio per te… ci sentiamo presto 🙂
Grazie mille! 🙂 Lo accetto con grande rispetto! 🙂
Rispetto? beh… sì
meraviglia……ho deciso… mi prenderò un po’ di tempo e leggerò il tuo blog da cima a fondo., con una bella tisana relax.. emozione dopo emozione….grazie ….A
Grazie a te Antonia, per questo pensiero che mi onora particolarmente e che con umiltà spero sia un viaggio gradito 🙂 Un sorriso 🙂
direi di si 🙂 devo prenderlo a piccole dosi perchè ho la lacrima emotiva facile.. e come sai a me piace come scrivi proprio per le emozioni che arrivano… A.
🙂 Dietro un sorriso c’è l’umiltà e mille buone emozioni che mi togli le parole… Ci sono tante idee, variazioni e sfumature in questo blog, soprattutto alti e bassi. Ma spero che l’emozione sia sempre lì. E ripeto l’emozione è mia in questo momento per questo tuo pensiero 🙂
gli alti e bassi sono la tua sensibilità che vibra, il tuo cuore che scalpita e la tua voglia di stare nel mondo che si fa spazio a volte a gran voce a volte nell’intimo silenzio….
p.s. c’è anche qui uno scrigno….
Sì 🙂 Ci sono figure (lo specchio nelle sue declinazioni è un’altra di queste) che spesso ricorrono tra i miei testi, come se fossero sempre legati e uno la continuazione dell’altro. Mi piace questa tua descrizione degli alti e bassi a cui non avevo mai immaginato. Rumore e silenzio, quei contrasti a me tanto cari 🙂 Grazie mille A. 🙂
grazie a te… 🙂